UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Chiesa “in uscita”, anche con la comunicazione

Tra le espressioni ricorrenti nella introduzione alla esortazione apostolica Evangelii gaudium, offerta il 24 novembre di un anno fa alla riflessione dei cristiani all’indomani della chiusura dell’Anno della Fede, Papa Francesco scriveva che «ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua» (n.6). Ogni Chiesa particolare, porzione della Chiesa universale, è chiamata a comunicare «la gioia del Vangelo » mediante una «costante uscita verso le periferie del proprio territorio o verso i nuovi ambiti socio-culturali. È compito della Chiesa quello di stare sempre lì dove maggiormente mancano la luce e la vita del Risorto» (n.30)....
25 Novembre 2014

Tra le espressioni ricorrenti nella introduzione alla esortazione apostolica Evangelii gaudium, offerta il 24 novembre di un anno fa alla riflessione dei cristiani all’indomani della chiusura dell’Anno della Fede, Papa Francesco scriveva che «ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua» (n.6). Ogni Chiesa particolare, porzione della Chiesa universale, è chiamata a comunicare «la gioia del Vangelo » mediante una «costante uscita verso le periferie del proprio territorio o verso i nuovi ambiti socio-culturali. È compito della Chiesa quello di stare sempre lì dove maggiormente mancano la luce e la vita del Risorto» (n.30). Incoraggiati da queste parole, e richiamando in modo particolare i contenuti della costituzione conciliare Gaudium et spes, la nostra comunità parrocchiale ha iniziato a camminare più speditamente in questa direzione. E adesso, ancor più incalzati positivamente dagli inviti continui che ci offrono il magistero e la testimonianza di Papa Francesco a 'uscire' con maggior entusiasmo e determinazione, cerchiamo di proseguire e di perseverare su questa strada.
Papa Francesco insiste nella sua esortazione circa la natura e l’identità missionaria della Chiesa: se non esce incontro agli altri, se non si coinvolge in tutto ciò che è «genuinamente umano» – espressione della Gaudium et spes – rischia di rimanere una sterile istituzione. La nostra comunità ha cercato di uscire progressivamente dal 'tempio', pur nella consapevolezza di essere essa stessa tempio vivo dello Spirito, per incontrare e dialogare con chi vive nella 'periferia' innanzitutto sul piano della cultura, inteso come 'cortile dei gentili', ambito dove incontrare i lontani. Da tali premesse e con questo preciso obiettivo sono nate nel tempo la Corale polifonica San Sabino, la Biblioteca Sabiniana che ha raccolto e conserva circa tremila volumi di storia locale, ma è anche maturata l’organizzazione di convegni sulle vicende storiche della città e dell’antichissima diocesi primaziale di Canosa. Conoscere e farsi conoscere è fondamentale per dialogare: ecco perché da oltre vent’anni pubblichiamo un nostro giornale, Il Campanile, che ci aiuta a entrare nelle case della gente, a occuparci dei problemi reali della nostra città, attenti a tutte le sensibilità e coerenti nell’offrire una lettura cristiana degli eventi e delle problematiche che quotidianamente i cittadini vivono. Oggi il giornale si può leggere anche online sul sito della parrocchia (www.sansabinocanosa.it), su quello della diocesi e su un network locale. È diventato un punto di riferimento per la nostra città e per quanti, pur vivendo lontani, continuano a sentirsi parte attiva del futuro del nostro territorio. La realizzazione più recente è il Museo dei Vescovi, che racconta la storia della diocesi di Canosa dai primissimi secoli fino ai nostri giorni attraverso l’esposizione di straordinari manufatti, con l’aiuto di supporti multimediali. Il Museo è stato allestito, con l’intelligente direzione scientifica della Università di Foggia, nel palazzo di famiglia di monsignor Francesco Minerva, defunto arcivescovo di Lecce, che l’ha donato alla cattedrale. Il Museo è diventato oggi anche un contenitore culturale per mostre, esposizioni, convegni.
Un altro chiaro segno del nostro impegno a essere 'Chiesa in uscita' è l’apertura di «Casa Francesco », una mensa che offre il pasto caldo giornaliero e altri servizi alle persone che vivono nella precarietà. «Casa Francesco » è la prova più evidente che la carità, come la fede, testimoniata dall’operosità discreta e continuamente rinforzata da una generosità silenziosa, può 'smuovere le montagne', è capace cioè di suscitare energie straordinarie di bene, dalla disponibilità a collaborare all’offerta di mezzi, soprattutto cibo. Tutte le sere vengono preparati e serviti una sessantina di pasti caldi. Si sente 'il profumo del Vangelo'!
«Chiesa in uscita» significa anche favorire in tutti i modi la partecipazione alla vita parrocchiale proponendo celebrazioni liturgiche e incontri formativi in orari che tengano conto dei ritmi della vita di oggi, favorendo la partecipazione non solo dei 'soliti noti'. Proprio per garantire una maggiore disponibilità alla partecipazione, da alcuni anni condividiamo ogni giovedì la preghiera di adorazione comunitaria al mattino e alla sera, periodicamente celebriamo l’Eucaristia anche in orari insoliti.
Come ci insegna Papa Francesco, non c’è Chiesa senza missione, e non c’è un’autentica missione che non contribuisca all’edificazione e alla crescita della Chiesa.

Felice Bacco
(parroco a Canosa di Puglia diocesi di Andria)