UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cinema: insieme si può uscire dalla crisi

"Dobbiamo promuovere progetti condivisi": lo ha chiesto il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, don Ivan Maffeis, in occasione della presentazione (mercoledì 9 luglio a Roma) del “Rapporto 2013 - Il mercato e l’industria del cinema in Italia”.
9 Luglio 2014

“L’industria cinematografica è un settore chiave dal punto di vista economico, perché da solo produce una ricchezza annuale pari a 4,4 miliardi di euro. Dati importanti, che confermano la centralità del settore dell’audiovisivo nel tessuto produttivo italiano”: lo ha ricordato il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo (EdS), don Ivan Maffeis, in occasione della presentazione (mercoledì 9 luglio a Roma) del “Rapporto 2013 - Il mercato e l’industria del cinema in Italia”.
Realizzato in collaborazione con la direzione generale per il cinema del ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo, il rapporto mette in evidenza l’“annata eccezionale” in termini d’incassi del cinema italiano, in buona parte dovuto a due film primatisti. Il primo è “La grande bellezza” che ha vinto l’Oscar quale miglior film straniero, e il secondo “Sole a catinelle” col record assoluto d’incassi (in tre mesi 8 milioni di spettatori e 51,8 milioni di euro). “Anche per questo - ha aggiunto don Maffeis - dobbiamo promuovere strategie e progetti condivisi che sostengano il mondo del cinema e lo aiutino ad attraversare questa stagione di crisi. I primi segnali incoraggianti sono evidenti. È necessario a questo punto che ognuno faccia la propria parte per tutelare questo avamposto strategico del patrimonio culturale italiano”.
Durante la presentazione del rapporto 2013 sul cinema italiano, presso il consiglio nazionale del ministero dei beni culturali, sono stati forniti i dati sulla distribuzione di pellicole, che lo scorso anno sono state 979. I debutti di nuovi film sono stati 453, rispetto ai 364 di un anno prima. Rispetto a questi riscontri positivi, si è registrato un aumento delle difficoltà per le “monosale”, cioè i cinema più tradizionali, rispetto ai multisala. Dal 2006 al 2013 il loro numero è sceso a 530 da 713 che erano con calo degli incassi del 39,4%. Anche gli investimenti nel settore sono diminuiti: rispetto al 2012 si è passati da 493,1 a 357,6 milioni di euro. Il costo medio di un film realizzato in Italia è risultato di 2,1 milioni di euro, in parte sostenuto coi soldi pubblici previsti dal Fus (Fondo unico dello spettacolo) il cui ammontare era di 137,7 milioni nel 2007, sceso a 99,7 nel 2012 e a 91 milioni nel 2013. Redento Mori, curatore del rapporto, ha sottolineato che “mentre l’opera lirica, la musica e il teatro sono in calo di presenze e incassi, e soltanto i concerti si salvano, il cinema comunque nel complesso ha retto”. Gli italiani vanno complessivamente poco al cinema: i biglietti venduti in un anno sono sotto i 100 milioni e mediamente un italiano vede 1 o 2 film l’anno. Tiene la “fiction” italiana (“Gomorra”, “Montalbano”, “Don Matteo”).

www.agensir.it