UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cittadini del mondo digitale, senza paura

Il racconto di una serata culturale alla 69ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale del COP.
26 Giugno 2019

Martedì 25 giugno, alla 69ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale, nella serata si è svolto un workshop sulla comunicazione digitale titolato: “Parrocchia senza preti, onlife”.
«Il concetto di pastorale digitale è parte essenziale nella missione della Chiesa oggi - ha affermato Fortunato Ammendolia, studioso di pastorale digitale del COP-. Non una pastorale altra, né una pastorale d’élite, ma una pastorale che interessa le parrocchie».
«Non si può più distinguere nettamente tra online e offline - ha aggiunto -, la vita oggi è “onlife”». Le esperienze presentate rientrano in questa definizione di pastorale digitale che va oltre la visione strumentale, e si riferisce ad “ambienti” modellati dall’uomo. «I media – ha ricordato ancora lo studioso - sono neutri, è l’uomo ad immettervi informazione (umanità mediale), e quindi anche la Chiesa può iniettarvi con sequenze di zero e uno, l’antidoto del Vangelo».
«Sia le due esperienze della diocesi patavina, sia quella della diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo, mosse dal Sinodo dei giovani, possono essere di utilità in una parrocchia senza preti.» Don Paolo Zaramella direttore del Servizio della Pastorale Giovanile di Padova, nel presentare «la piattaforma “Collaboratorium”, che mette insieme «intelligenza collaborativa» ne ha evidenziato l’utilità per educarsi al metodo sinodale e al dialogo a distanza. La sintesi spetta al sacerdote, ma dopo aver ascoltato tutti». Don Federico Giacomin di Padova, impegnato sul fronte della spiritualità, nel presentare la «scuola di preghiera con i new media» per giovani (ma anche adulti), ha evidenziato come «un parroco a possa a distanza guidare la preghiera dei giovani, - anche dei non vicini alla Chiesa -, per poi dal vivo entrare in dialogo con loro, per un accompagnamento verso la confessione». Ad attestare le potenzialità e la non virtualità del percorso è stata la gioia manifestata ai dalla giovane laureanda in fisica Camilla Forte, nel raccontare la sua partecipazione. Don Alessandro Rea della diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo, con un suo video ha mostrato l’esperienza #ParlaGiovane pensata in collaborazione con il COP: «si è cercato - ha spiegato - di implementare lo spirito della Cristus Vivit, ossia dar la parola al giovane, ascoltarlo, accompagnarlo. Con i new media questo processo può essere attivato a distanza e convergere in momenti di incontro dal vivo, come è stata la veglia di Pentecoste, a chiusura di questa prima fase di sperimentazione». In chiusura dell’evento, Ammendolia, ha nuovamente invitato con le parole di papa Francesco «a non avere paura di farsi cittadini del mondo digitale e a dare risposte di senso all'uomo presente nel continente digitale, dove tante periferie umane, vite, si riflettono e attendono “trasfigurazione”».