UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

CNVF: un percorso cinematografico verso la Gmcs

La proposta della Commissione nazionale valutazione film della CEI per ritrovare il senso dell'ascolto tra le generazioni e nelle pieghe della vita.
11 Maggio 2022

“Non basta osservare per ascoltare” né “basta dare conto di ciò che avviene per partecipare pienamente alla ricerca della verità". Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, sintetizza così il messaggio del Sussidio pastorale Con l’orecchio del cuore, preparato dalla Commissione nazionale valutazione film della CEI in vista della 56ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (29 maggio).
Si tratta di uno strumento che, aggiunge Corrado, restituisce “il senso di un ascolto integrale e, allo stesso tempo, integrato nella realtà, tra le generazioni e soprattutto nelle pieghe della vita”.
Il Sussidio – curato da Eliana Ariola, Massimo Giraldi, Sergio Perugini e don Andrea Verdecchia - propone cinque parole chiave: umiltà, gratitudine, onestà, stupore, cuore affiancate ad altrettanti titoli cinematografici: C’mon C’mon (2022) di Mike Mills, Coda. I segni del cuore (2021) di Sian Heder, Red (2022) di Domee Shi, Sotto le stelle di Parigi (2021) di Claus Drexel e Illusioni perdute (2021) di Xavier Giannoli.
Ad arricchire questa sezione è un focus sul cinema del passato, in particolare su E.T. l’extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg, film che compie 40 anni e che racconta pregiudizi e slanci di tenerezza della nostra società, tanto di ieri quanto di oggi. “E.T – rileva Corrado - rappresenta il diverso, l’altro, il lontano, l’ultimo, l’escluso, il forestiero. Lo sguardo innocente di Elliott (gli occhi di un bambino) non percepisce però paure o fratture, ma spalanca con decisione le porte dell’inclusione. Costruisce senza paura unNoi”. Del resto, conclude, “ascoltare con l’orecchio del cuore è un invito a rispettare e ad aprirsi all’altro. Anche a chi ci è accanto in silenzio o ha parole scomode. È questa la grande ricchezza”.

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