UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Comunicazione e nuove tecnologie: restare umani in un mondo che cambia

L’11 e 12 dicembre nell'ambito delle attività dell’Università Europea di Roma, un convegno presso il Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme.
12 Dicembre 2019

“Le nuove sfide antropologiche: tra memoria e visione del futuro” è il tema di un convegno internazionale organizzato l’11 e 12 dicembre 2019 nell'ambito delle attività di Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma, presso il Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme (nella foto).

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di tracciare un’immagine, quanto più precisa, della realtà sociale ed etica contemporanea. Fra i vari interventi, si è parlato delle nuove sfide antropologiche, anche nel campo della comunicazione, frutto degli sviluppi della scienza e della tecnologia.

“La nostra epoca risulta essere caratterizzata da una crescente innovazione tecnologica che si sta diffondendo in tutti gli ambiti della nostra vita”, ha ricordato Claudio Bonito, Vice Coordinatore e docente del Master in Consulenza Filosofica e Antropologia Esistenziale presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

“Ma accanto a questa indubitabile spinta allo sviluppo e al progresso, registriamo alcuni effetti che si ripercuotono sui nostri modelli esistenziali. La domanda che dobbiamo primariamente porci, allora, è: quanto la tecnologia sta cambiando il nostro modo di abitare il mondo?

L’uomo, di fronte al rischio di essere ridotto a spettatore passivo di flussi informatici, sembra perdere quella posizione di centralità che gli veniva attribuita dalla tradizione umanistica rinascimentale per approdare a un nuovo umanesimo che da più parti viene indicato, appunto, come un Post-umanesimo.

Emerge, allora, la necessità di strutturare un’analisi filosofica delle dinamiche antropologiche al fine di rendersi in grado di interpretare prima e gestire poi, i repentini cambiamenti dei paradigmi esistenziali imposti dallo sviluppo tecnologico. Affinché l’uomo del Post-umanesimo rimanga sempre e comunque uomo”.

Padre Alberto Carrara, L.C., Direttore del Gruppo di ricerca in Neurobioetica (GdN) e Membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha parlato dell’Intelligenza artificiale.

“La sfida che l’I.A. pone – ha detto Padre Carrara, non è solo di carattere gestionale. Essa interpella la stessa auto-comprensione di noi stessi come esseri umani e ci permette di riconsiderare, ancora ed in modo più approfondito, la perenne domanda su chi, ciascuno di noi, è, cioè ci permette di continuare ad indagare ed esplicitare la nostra costituzione”.

Secondo Padre Carrara “il potenziale che l’evoluzione degli algoritmi offre oggi all'umanità può, da una parte suscitare entusiasmo e speranza, dall'altra anche gravi preoccupazioni. Non c’è dubbio che la nostra storia è legata allo sviluppo della tecnologia e, nell'ultimo secolo, alla crescita esponenziale delle innovazioni computazionali. È urgente una riflessione interdisciplinare in materia che sia in grado di offrire lo stato dell’arte, le reali evoluzioni prossime, le applicazioni positive e i pericoli dell’utilizzo dell’I.A”.