“Tutta la vera vita è incontro. Quando smettiamo di incontrarci, è come se smettessimo di respirare”. Martin Buber, nella sua opera principale “L’io e il tu”, di cui quest’anno ricorre il centenario, apre la riflessione a una dimensione altra della comunicazione. È quell’orizzonte che l’ideologia tecnologica e tecnocratica offusca sempre di più, togliendo umanità all’intero processo comunicativo. Perciò, è importante parlarne, alimentare i pensieri, condividere idee e suggestioni. È una forma preziosa di partecipazione - potremmo dire vitale - perché permette di incidere positivamente nella costruzione della società a più livelli. La comunicazione è soprattutto questo: un intreccio di incontri che liberano nell’aria l’energia positiva di chi non rinuncia all’impegno personale e comunitario. Buber fissa un principio basilare: se smettiamo d’incontrarci, poniamo fine all’esistenza! È un bel principio etico con cui disegnare i confini del progresso. Che sia la vera comunicazione la strada da iniziare per guardare al futuro con speranza? Proviamo a percorrerla.
Vincenzo