Dal 19 marzo la 'famiglia' di Avvenire si è allargata: il giornale della diocesi di Mantova La Cittadella è entrato a far parte dei settimanali che escono in allegato al quotidiano simbolo della stampa cattolica italiana. Per la testata virgiliana, che dal 1945 è la voce storica della Chiesa locale, si tratta di un passaggio epocale. Alcuni parroci hanno colto il senso del progetto, cioè rilanciare il legame con il settimanale: perciò hanno attivato rivendite in loco, come avviene già da anni in buona parte del territorio mantovano. «Ho pensato che fosse una buona occasione per promuovere il nostro giornale », racconta don Paolo Gibelli, parroco di Cerese, una delle nuove realtà dove i fedeli possono acquistare La Cittadella e Avvenire direttamente in chiesa, al termine della Messa: «I cambiamenti - riflette - non sono mai indolori, specie per una testata con una tradizione importante come la nostra, però credo che un rinnovamento fosse necessario».
Una delle novità più apprezzate è la possibilità di unire il punto di vista globale che offre Avvenire con il racconto della realtà locale, da sempre l' obiettivo principale della Cittadella. Il tutto in una chiave di lettura cristiana, per garantire un punto di vista ampio e più attenzione a temi che faticano a trovare spazio altrove. «L' inizio qui a Cerese è stato incoraggiante - continua don Gibelli -: il 19 marzo tutte le copie sono state vendute in fretta e anche nelle due domeniche successive vari fedeli hanno cercato il giornale. Noi sacerdoti durante la Messa ricordiamo sempre che c' è questa nuova possibilità di acquistare La Cittadella insieme ad Avvenire, e speriamo che l' interesse rimanga alto». L' auspicio è che altre parrocchie seguano l' esempio di Cerese, per diffondere ancora di più il settimanale diocesano. «Spero che tutte le comunità mantovane capiscano l' importanza di questa opportunità - conclude il parroco -: La Cittadella è uno strumento che dimostra la comunione della Chiesa mantovana, e mi auguro che possa continuare a raccontare il territorio anche in futuro, come fa da oltre settant'anni».
