Il sequestro di padre Robert Masinda - del clero della diocesi di Butembo-Beni - e di un suo collaboratore, avvenuto il 22 gennaio, è sintomatico del malessere che da molto tempo attanaglia la Repubblica Democratica del Congo. Si tratta del sesto sacerdote rapito dal 2012, insieme a religiose e laici, in un contesto, quello del Kivu settentrionale, dove la stremata popolazione civile è sottoposta, quotidianamente, ad ogni genere di vessazioni da parte di innumerevoli formazioni armate. A ciò si aggiunga la delicatissima situazione politica nazionale, segnata dalla repressione nei confronti di quei cattolici che, lo scorso 31 dicembre, hanno protestato, e continuano a farlo pacificamente, nei confronti di coloro che nel paese africano impediscono lo svolgimento delle elezioni.
Chiedendo l'immediata liberazione dei prigionieri, la Conferenza Episcopale Italiana esprime la propria solidarietà alla Chiesa e al popolo congolese e si stringe attorno all’Episcopato locale, implorando da Dio i doni della giustizia, della riconciliazione e della pace.
Il Consiglio Episcopale Permanente
Roma, 24 gennaio 2018