È stato mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno e presidente della Commissione episcopale per le Comunicazioni sociali della Cei, a consegnare domenica 3 settembre, nel contesto della 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il premio “Robert Bresson” al regista Gianni Amelio. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS) e dalla “Rivista del Cinematografo”, con il patrocinio della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e del Pontificio Consiglio della cultura. Alla cerimonia, condotta dalla giornalista Tiziana Ferrario, hanno partecipato anche il direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera, e il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta. Ricevendo il premio, realizzato dal maestro orafo Gerardo Sacco, Amelio ha commentato: “Se mi vedesse mia madre. Era la mia più grande sostenitrice. Un giorno mi diede un grande schiaffo perché le avevo detto di voler vendere le mie riviste di cinema. Dovevo dare un esame e non avevo i soldi per sostenerlo. Mi disse che non mi dovevo permettere, perché non bisogna mai separarsi dalle cose che si amano. L’università, la laurea e il pezzo di carta sono sempre inferiori alla passione. E la mia era il cinema”. “Truffaut diceva che il cinema di Bresson lo può fare solo Bresson. Ed è vero”, ha aggiunto il regista, notando che “però tutti possiamo capirne la lezione ed essere suoi allievi: l’uomo deve essere il centro di ogni riflessione”.