UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Copercom: Facebook,
“Vita buona”… e formazione

Il Coordinamento delle associazioni per la comunicazione è presente, da qualche giorno, anche su Facebook, mentre continua a raccogliere adesioni l'invito a "raccontare la vita buona" attraverso dei brevi video da condividere in rete. Il 18, intanto, un incontro su “La sfida della Rete: per i comunicatori e per i minori”.
18 Ottobre 2012
Il Copercom, Coordinamento delle associazioni per la comunicazione, ha esteso la propria presenza su internet anche al più celebre e frequentato dei social network, Facebook, mentre continua a raccogliere adesioni l'invito a "raccontare la vita buona" attraverso dei brevi video da condividere in rete.
Giovedì 18 ottobre, intanto, a Roma si è tenuto un incontro di studio riservato agli operatori della comunicazione delle 29 associazioni  aderenti al Copercom, sul tema: “La sfida della Rete: per i comunicatori e per i minori”. L'appuntamento si è aperto con un ricordo di don Roberto Giannatelli, ideatore della “media education”, morto la scorsa settimana. I lavori sono stati introdotti dal presidente Copercom, Domenico Delle Foglie, e dal sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, mons. Domenico Pompili, hanno avuto come relatori padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, e Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta. Presenti i rappresentanti delle 29 associazioni aderenti al Copercom. “La tecnologia - ha affermato padre Spadaro, esperto in new media - è un fatto profondamente umano” e quindi in esso si può realizzare “la signoria dello spirito sulla materia”. Diventa però importante “non solo usare bene la Rete ma anche vivere bene al tempo della Rete”. “Anonimato, velocità, narcisismo e ambiguità nella Rete” sono i rischi evidenziati da Cantelmi che, senza negare gli aspetti positivi del digitale, ha ricordato che “il bisogno di relazioni autentiche non cesserà mai”. Nel dibattito sulle due relazioni è emerso, quale dato condiviso, che “nel tempo della Rete non serve la sfiducia ma occorre una maggior competenza educativa”. E in questo impegno il Copercom intende continuare.