UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Così Mazara del Vallo “scopre” il giornale

Dall’Isola di Pantelleria, passando per Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, fino ad alcuni paesi della Valle del Belice, la Giornata di diffusione di Avvenire - effettuata la scorsa domenica nella diocesi mazarese - ha avuto un esito molto favorevole.
7 Gennaio 2010
Dall’Isola di Pantelleria, passando per Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, fino ad alcuni paesi della Valle del Belice, la Giornata di diffusione di Avvenire - effettuata la scorsa domenica nella diocesi mazarese - ha avuto un esito molto favorevole. Diversi parroci si sono dichiarati sorpresi positivamente del fatto che già alla prima celebrazione eucaristica domenicale le copie prenotate erano già state tutte richieste dai fedeli. La Giornata, che è stata anche propedeutica al convegno diocesano del 4 e 5 gennaio sul tema 'Comunicazione e missione' si spera contribuisca a far apprezzare la lettura del quotidiano dei cattolici italiani. All’importante appuntamento annuale della Chiesa mazarese ha pure partecipato Fabio Ungaro, responsabile del progetto 'Portaparola' di Avvenire, che ha ricordato ai più di trecento partecipanti, la necessità che i cattolici abbiano la libertà e il dovere di essere presenti all’interno del vasto 'areopago' del mondo della comunicazione.
  Precisando che i valori fondamentali (famiglia, vita ed educazione) vanno promossi e 'detti' cioè comunicati in maniera semplice e completa, Ungaro ha delineato l’innovativa figura ecclesiale dell’animatore della comunicazione e della cultura che deve essere una sorta di 'megafono culturale e di ripetitore intelligente' nella parrocchia. Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, ha ribadito che è doveroso per ogni cattolico impegnato nella vita familiare, professionale e sociale, utilizzare il quotidiano – voluto da Paolo VI –, per essere pienamente cosciente dell’insegnamento magisteriale della Chiesa universale e per leggere con saggezza ed equilibrio i 'fatti' sociali ed etici più rilevanti della vita del nostro Paese. C’è da fare – ha proseguito il presule – una grande e convinta svolta per riprendere ad abitare i nostri territori e le case con una vicinanza solidale e continua. Dobbiamo formarci all’ascolto, a saper comunicare, a favorire e creare comunità aperte. I 10 laboratori, che sono stati un momento essenziale dell’assemblea ecclesiale, hanno evidenziato che la comunità cristiana, a cominciare dai presbiteri, deve sempre fare il primo passo per andare incontro alle persone.
 

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