Quale futuro per la comunicazione e l’informazione? L’interrogativo emerge, in tutta la sua attualità, dopo la lettura di due recenti indagini: il 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese e il sondaggio dell’Istituto Demopolis per Oxfam Italia sulla disinformazione e l’incitamento all’odio contro i migranti. Sebbene i focus siano differenti, una lettura attenta della realtà interpella tutto il corpo sociale e, in modo particolare, quanti sono impegnati nel vasto mondo dei media. Oltre il 70% degli italiani è allarmato dalla diffusione di discorsi e atteggiamenti d’odio sui social network, certifica Demopolis. “Sono le fasce d’età più produttive ad allontanarsi maggiormente dall’abitudine alla lettura”, registra il Censis. I due rilievi si tengono e provocano pensieri e riflessioni sul futuro che stiamo costruendo. Ecco, allora, l’interrogativo: non è un espediente retorico con una risposta ovvia, ma chiama in causa la responsabilità di ciascuno prima che sia troppo tardi. La costruzione di un domani bello, vero e giusto passa anche da questa strada.
Vincenzo