UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Riflessi di misericordia

Il 14 marzo si terrà il terzo appuntamento di “Vedere l’invisibile”, l’iniziativa promossa dalla Pontificia Università Gregoriana per scoprire come l'arte cristiana può condurci al senso profondo delle cose. In anteprima, l’abstract della conferenza della Prof.ssa Lydia Salviucci Insolera.
8 Marzo 2016

Dall'arte paleocristiana a quella contemporanea: il 14 marzo si terrà il terzo dei sei appuntamenti promossi dalla Pontificia Università Gregoriana (qui il programma completo) per scoprire come l'arte cristiana può condurci al senso profondo delle cose.
In anteprima ecco l’abstract della conferenza della Prof.ssa Lydia Salviucci Insolera, docente della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana.

Riflessi della misericordia di Dio tra Rinascimento e Barocco
(Abstract)

Dal Quattrocento alla metà del Settecento si trova un fiorire di opere di pittura e di scultura, raffiguranti la Misericordia, da far rimanere ancora sbalorditi. Per tutta Europa – dalla Provenza all’Andalusia, fino ovviamente nel cuore della Roma cristiana: la cappella Sistina – sono ben visibili i molteplici riflessi dell’amore di Dio misericordioso, declinato in tutte le sue varianti di significato, facilmente riscontrabili nelle parole del Santo Padre nella Bolla di indizione di questo giubileo. I tre dipinti più esemplari sono: la pala della Madonna della Misericordia di Piero della Francesca del 1452, Le opere di misericordia di Caravaggio del 1606 e Il ritorno del figliol prodigo di Rembrandt del 1668. Ciascuna segna in modo radicalmente differente la conferma dell’ampiezza dell’amore di Dio e la possibilità di poter riconoscere il Suo Volto in molteplici occasioni.

nella foto Madonna della Misericordia, E. Charonton (Musée Condé, Chantilly 1452)