«Innanzi all’impegno di promuovere e valorizzare incondizionatamente la vita umana, la Chiesa non può mai chiamarsi assente». È quanto dichiarato ad Avvenire dal presidente del Centro culturale diocesano 'Lucchi' di Crema, che sabato ha aperto le porte della chiesa auditorium di San Bernardino al concerto organizzato dall’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro. Una serata in cui media e cultura si sono fatti portavoce di quel messaggio universale che è l’amore per la vita, accomunando ancora una volta attraverso la musica credenti e non credenti. Il soprano austriaco Anna la Fontaine e la collega italo svizzera Vèronique Mercier non hanno deluso le attese, interpretando, assieme al coro cittadino Claudio Monteverdi diretto da Bruno Gini e all’organista Pietro Paquini, un programma sacro di notevole fascino. Voce limpida e duttile, quella della prima, giovane promessa del repertorio sacro barocco che si trova a suo agio più sotto la volta di una chiesa che nelle sale da concerto. Ma perfettamente fusa con la vocalità della seconda, dalla notevole estensione e di impostazione lirica ideale per calcare la scena in importanti teatri. E Avvenire, sabato, era lì con loro e con le circa 300 persone che gremivano San Bernardino, ad 'amplificare' il messaggio per farlo giungere lontano. La Chiesa è sempre dalla parte della vita, a fianco di chiunque la promuova senza riserve. Da Crema si è diffuso l’invito a 'cantare' questa realtà.