UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cremona: i media locali a confronto col Vescovo e con Iman Sabbah

Nella mattinata di mercoledì 5 giugno, negli ambienti della Curia, nel contesto della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
6 Giugno 2019

Nella mattinata di mercoledì 5 giugno, negli ambienti della Curia, il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha incontrato i direttori delle testate giornalistiche locali insieme ai responsabili degli uffici stampa della pubblica amministrazione e di importanti realtà produttive del territorio. L’evento è stato promosso dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni nel contesto della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (celebrata domenica 2 giugno). Ad aiutare la riflessione la giornalista Rai Iman Sabbah.

L’evento – come precisato in apertura di lavori da don Enrico Maggi, incaricato diocesano per le Comunicazioni – ha sostituito l’annuale incontro del Vescovo con i giornalisti di gennaio, in occasione della festa patronale di san Francesco di Sales. Abbandonata la consueta formula della relazione di un esperto, si è scelto di coinvolgere gli operatori della comunicazione in una vera e propria “tavola rotonda” in cui ragionare insieme sui risvolti del proprio lavoro quotidiano. A tema la “narrazione” del conflitto attraverso gli strumenti della comunicazione.

Chiamata al confronto quella che mons. Napolioni ha definito la «stessa famiglia territoriale», unita nella ricerca del bene. Nelle parole del Vescovo la consapevolezza che proprio la Chiesa, per sua natura, non può non comunicare. Poi, con un riferimento alle parole di Papa Francesco – in particolare all'esortazione apostolica “Evangelii gaudium” – ha ribadito la necessità che l’unità prevalga sul conflitto.

Ad offrire l’imput iniziale per la condivisione, l’intervento della giornalista Rai Iman Sabbah. A partire dalla sua esperienza di corrispondente da Parigi, ha illustrato come la sensibilità italiana e quella d’Oltralpe su temi di grande attualità nazionale non siano affatto comparabili. Nelle sue parole la testimonianza di quanto i professionisti dell’informazioni siano esposti al rischio di ingigantire fenomeni che in realtà non esistono, finendo per influenzare il proprio pubblico.

Aperto il dibattito, interessanti osservazioni sono emerse circa l’importanza del giornalismo per il racconto dei fenomeni del nostro tempo e la rilevante responsabilità dei comunicatori. Il colloquio ha riguardato temi scottanti: la verifica delle fonti di informazione, la contestualizzazione dei fatti e l’appello alla coscienza professionale per bilanciare il diritto di cronaca con la valutazione della visibilità opportuna da concedere a vicende delicate, i pericoli legati all'emulazione fomentata dalle notizie.

Un confronto stimolante e arricchente che si è concluso con un arrivederci per ulteriori occasioni di condivisione professionale.

 

Nel sito diocesano i file audio e la photogallery