UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cyberspazio per testimoni

Una 'tre giorni' nutriente, per chi da anni dedica una parte della propria vita al 'comunicare Dio' attraverso le testate periodiche comunitarie, sempre più spesso con versioni online. È questo il sentimento prevalente, dopo la seconda edizione di «Pellegrini nel cyberspazio» aperta da un affettuoso messaggio di Papa Francesco...
23 Giugno 2015

Una 'tre giorni' nutriente, per chi da anni dedica, con spirito di servizio, professionalità e passione e una parte della propria vita al 'comunicare Dio' attraverso le testate periodiche comunitarie, sempre più spesso con versioni online. È questo il sentimento prevalente, dopo la seconda edizione di «Pellegrini nel cyberspazio» aperta da un affettuoso messaggio di Papa Francesco letto dal vescovo di San Benedetto-Montalto-Ripatransone Carlo Bresciani: «Esprimo – si legge nel testo trasmesso dal segretario di Stato cardinale Parolin – cordiale vicinanza a quanti condividono la sfida comunicativa della Chiesa nell’aiutare l’uomo contemporaneo a orientarsi a Cristo e a tenere desta la fiamma della speranza per vivere degnamente l’oggi e costruire adeguatamente il futuro ». Nel messaggio il Santo Padre ha invitato ad «attingere alle risorse spirituali la forza per trattare le cose del mondo, ponendo Dio al vertice della scala dei valori» e a «promuovere il sorgere di un nuovo umanesimo illuminato dallo splendore della verità». Parola alle quali si è collegata una delle testimonianze più intense del meeting, quella di monsignor Basel Yaldo, vescovo ausiliare di Baghdad dei Caldei, che in modo sofferto ha raccontato il dramma del suo popolo: «Fino a pochissimo tempo fa – ha spiegato – i cristiani cattolici erano un migliaio, oggi sono non più di trequattrocento. L’arrivo dell’Isis ha creato una situazione inimmaginabile, che ci ha costretti a 'rimpiangere' Saddam Hussein. Allora il dittatore era uno, ma i cristiani erano rispettati e chi li attaccava veniva fermato. Oggi i dittatori sono cento, e per noi sta finendo la speranza. Il vostro ruolo – ha proseguito Yaldo – è fondamentale per rafforzare la sensibilità attorno alle sofferenze del mondo e così incoraggiare il nostro popolo a rimanere nel Paese».
«Il meeting – ha osservato nelle conclusioni Simone Incicco, organizzatore dell’evento con Ancoraonline, periodico diocesano locale – ha offerto la possibilità di rafforzare le 'rete' di conoscenze e di testimonianze delle decine di realtà comunitarie che si sono date appuntamento nelle Marche ». «Se vogliamo raccontare le cose di Dio dobbiamo essere capaci di viverlo e imitarlo»: il cardinale Edoardo Menichelli, che ha aperto la serie di contributi di grande spessore – dal vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole al presidente Ucsi Andrea Melodia, al vaticanista della Stampa Andrea Tornielli, al presidente Fisc Francesco Zanotti, al capo redattore del Sole 24 OreDaniele Bellasio – ha restituito speranza in particolare ai ragazzi che, avviandosi con uno stile di volontariato al mondo della comunicazione, cominciano ad avere consapevolezza di potervi lavorare in modo serio, professionale e con concrete prospettive anche per il futuro.