Il messaggio di Benedetto XVI in occasione della 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali suscita riflessioni e iniziative in chi opera nei media diocesani. Il “Portaparola” di Avvenire ha raccolto una serie di interessanti testimonianze.
31 Gennaio 2012
Non si tratta di un silenzio vuoto e fine a se stesso, ma di un momento di attesa e preghiera che è «amico» della parola, perché vissuto nell’ascolto. Il messaggio di Benedetto XVI in occasione della 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del prossimo 20 maggio, reso noto una settimana fa («Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione»), rappresenta un ulteriore stimolo per chi opera nei media diocesani.
«Quello del Papa è un richiamo alla nostra missione – dice Francesco Zanotti , presidente della Federazione italiana settimanali cattolici –. Dobbiamo essere testimoni credibili, che raccontano la realtà vissuta attraverso l’esperienza di fede. Chi opera nei media non può limitarsi a veder scorrere le agenzie di stampa davanti a un computer ma deve adoperarsi per raccontare 'l’altra faccia della luna', ovvero quella parte del Paese che troppo spesso non trova spazio nei mezzi di informazione ». L’invito del Papa a creare un vero «ecosistema» che sappia «equilibrare silenzio e parola» sta dando già i primi frutti concreti. A Milano infatti, nei quattro martedì di Quaresima, verranno dedicati due momenti al silenzio e alla preghiera che precederanno e seguiranno la Via Crucis, celebrata in Duomo dal cardinale Angelo Scola alle ore 21. «Dalle 20 alle 21 e poi dalle 22 alle 23 il Duomo resterà aperto per un momento di silenzio – annuncia don Davide Milani , responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Milano –. Una riflessione che non significa assenza di rumore ma rappresenta un atteggiamento propedeutico all’ascolto». A Roma domani partirà un nuovo corso per formare animatori della cultura e della comunicazione: «Facendo tesoro delle parole del Papa – dichiara don Walter Insero , alla guida dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato – daremo più importanza ai contenuti e meno agli aspetti tecnici nella formazione di figure che andranno a operare nei nuovi media». Anche in Campania si sta organizzando un importante convegno in preparazione alla Giornata. «Un appuntamento che si terrà in varie tappe – anticipa don Doriano Vincenzo De Luca , delegato regionale per le comunicazioni sociali – e in tre luoghi di preghiera diversi, uno per ogni Metropolìa (napoletana, salernitana e beneventana). Ai vari settimanali diocesani sarà affidato il compito di diffondere i contenuti. Si unirà così il 'silenzio' dei monasteri alla 'parola' dei media diocesani». Dalla Chiesa di Brescia il messaggio di Benedetto XVI viene considerato un punto fermo utilissimo: «In un incontro organizzato la scorsa settimana – spiega il responsabile della comunicazione, don Adriano Bianchi – il vescovo Luciano Monari ha posto l’attenzione sul tema della credibilità dell’informazione, che necessita di riflessione e di ascolto». L’impegno a una comunicazione «più efficace» è rivolto a tutti i settori della comunicazione: dalla carta stampata al Web. L’arcidiocesi di Pescara-Penne da oltre un anno ha intrapreso «l’avventura digitale» con il notiziario online Laporzione. it : «Il Papa ha esteso il concetto di comunicazione al mondo di Internet – evidenzia don Simone Chiappetta , responsabile dell’informazione diocesana –. Noi cerchiamo di trattare le notizie con l’occhio della piccola parte (la porzione, appunto) e sempre nel rispetto della persona». Obiettivo di tutti gli Uffici delle comunicazioni sociali è quello di realizzare una buona informazione che diventi a sua volta strumento di evangelizzazione. Con il Papa come guida.