Giovanni Paolo II li amava chiamare “sentinelle del mattino”. E ora loro, i giovani, si preparano a celebrare l’evento della beatificazione di questo grande Papa, anche attraverso le nuove tecnologie. Li ritroviamo infatti come “sentinelle digitali”, impegnati a far conoscere alle nuove generazioni la figura di questo santo dei nostri tempi, a condividere i propri ricordi, le foto, i video ma anche a invitare a partecipare spiritualmente chiunque volesse alla veglia di preghiera del 30 aprile e alla Messa del primo maggio.
Le due celebrazioni e la Messa di ringraziamento del 2 maggio saranno trasmesse on line sul sito www.pope2you.net, per chi non potesse essere presente a Roma, e in contemporanea si potranno postare i propri messaggi sia su Twitter sia su Facebook, all’indirizzo www.facebook.com/vatican.johnpaul2, per dare l’opportunità al maggior numero di persone di condividere le riflessioni, le emozioni, le immagini legate a questo evento.
L’iniziativa, curata dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, dalla Radio Vaticana, dal Ctv, dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali e dal sito Pope2You, non si limita soltanto a questa proposta. I giovani, chiamati non solo ad abitare il web ma anche ad evangelizzare, avranno a loro disposizione una serie di cartoline con le parole e le immagini di Giovanni Paolo II che potranno spedire ai loro amici. «Diventeranno un biglietto di invito – spiega don Walter Insero, incaricato dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali – che incoraggia i giovani a venire a Roma per non perdere questa meravigliosa esperienza da condividere con altri giovani».
Inoltre, già da qualche settimana, su
Facebook e su
Youtube, all’indirizzo
www.youtube.com/giovannipaoloii, si possono condividere anche i video su Giovanni Paolo II messi a disposizione dalla Radio Vaticana e dal Ctv. Un modo per fare buon uso dell’arena digitale, secondo l’invito di Benedetto XVI, che anche nell’ultimo messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali ricordava l’importanza dell’impegno della chiesa nel web.
«Questo progetto voluto per i giovani – sottolinea ancora don Insero – è animato da un gruppo di giovani volontari di Roma, da alcuni seminaristi presenti nell’Urbe che assicurazione la traduzione nelle diverse lingue e da amici di altri continenti che sono già in rete e collaborano con noi».
