“E' un riconoscimento che mi riempie di gioia perche' avete saputo cogliere in due opere la profondità di alcuni valori che oggi vengono dimenticati o certe problematiche che sono sottovalutate”. Sono queste la prime parole di Pupi Avati al quale mercoledì 10 dicembre è stato consegnato il XIII Premio televisivo Santa Chiara dal presidente del Comitato organizzatore Daniela Fanelli e da don Vittorio Peri, vicario episcopale per la Cultura e primo presidente del Comitato.
“Spirito di Assisi”. A distanza di 28 anni dallo storico incontro di Papa Giovanni Paolo II con i capi di tutte le religioni la città serafica rilancia l’appello per la pace in un momento di forte preoccupazione per i venti di guerra e i focolai diffusi in tutto il pianeta. Tre giorni, il 25, 26 e 27 ottobre in cui la Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino in collaborazione con le Famiglie francescane, l’Amministrazione comunale, l’Istituto Teologico di Assisi, la Comunità di Bose, il Movimento dei Focolari, l’Opera Casa Papa Giovanni, l’Ufficio scolastico regionale e la Repubblica di San Marino vuole ricordare ma soprattutto pregare e parlare di pace con una serie di iniziative che riprendono il percorso avviato dal Papa polacco e portato avanti da Papa Francesco.
La comunicazione è importante all'esterno ma anche all'interno. Ecco perché il vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha istituito “Il giornale di Curia”. Ogni mercoledì infatti, subito dopo l'Angelus il vescovo fa il punto con i suoi collaboratori e i responsabili dei vari uffici di Curia sulle iniziative, gli eventi, le comunicazioni che vengano dai diversi settori. Ognuno prende liberamente la parola e dà notizia di questioni, normative, manifestazioni che coinvolgono direttamente il proprio ufficio o che comunque possono essere di interesse comune.
Far conoscere in maniera puntuale e immediata, utilizzando anche i nuovi media, le attività che una diocesi come quella di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino svolge al di là dei grandi eventi che spesso interessano la città serafica. E questo in un’ottica di maggior coinvolgimento, di migliore aggregazione, di penetrazione nell’ambiente dei giovani con iniziative pastorali di profondo significato che spesso, nonostante l’impegno dei parroci per veicolarle, sono sconosciute alla comunità locale.