UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Don Maffeis al Copercom: “misurarsi” con il digitale

La Chiesa vuole assumere il linguaggio del tempo in cui vive e desidera vivere la fede anche nella Rete. Lo ha ricordato ieri sera Don Ivan Maffeis, Vicedirettore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, nella diretta settimanale online curata dal Copercom.
16 Dicembre 2010
«‘Testimoni digitali’ è stato un momento importante ma non viviamo di convegni. Ci ha aiutato ad entrare nel contesto culturale nel quale ci muoviamo. Ha dato voce alla nostra disponibilità di metterci in ascolto di questo tempo con la consapevolezza che spesso non ne possediamo i linguaggi, ma ha voluto affermare anche la volontà della Chiesa di assumerne il linguaggio e di vivere la fede anche nella Rete». Lo ha ricordato ieri Don Ivan Maffeis, Vicedirettore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, nella diretta settimanale online curata dal Copercom (Coordinamento associazioni per la comunicazione – www.copercom.it ) sul tema: “Testimoni digitali: come è possibile educare in Rete?”. Nell’ultima serata del ciclo di incontri promossi dal laboratorio Copercom per l’anno 2010, Don Maffeis ha risposto alle domande di quanti erano collegati in chat spiegando che «l’educazione porta a misurarsi con quella cultura di cui il digitale è l’espressione, valorizzando le opportunità che essa offre ed educandoci al senso critico. Nella Rete», ha concluso Don Maffeis, «la relazione ha una centralità indiscussa: la Chiesa, per essere comunità educante, deve curare, rispettare e alimentare le relazioni anche grazie a tutto quello che ci viene offerto dall’ambiente digitale».