UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

E' morto don Giannatelli,
pioniere della “media-education”

Venerdì 12 ottobre è morto, all'età di ottant’anni, don Roberto Giannatelli, studioso salesiano che fu tra i primi a intuire l’importanza di abitare l’ambiente dei media da cristiani creativi. Tra i fondatori del Med, (l’associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione, o «Media education»), ne era ancora presidente onorario.

 
16 Ottobre 2012
Già a inizio anni Novanta – in un momento storico in cui non c’era ancora l’attenzione di oggi ai fenomeni della comunicazione e della cultura in ambito ecclesiale – sottolineava la necessità di abitare in un «ambiente mediatizzato», invitando soprattutto i più giovani a non limitarsi a un uso responsabile degli strumenti di comunicazione. È un’eredità preziosa quella che lascia don Roberto Giannatelli, morto venerdì scorso all’età di 80 anni. Veniva dal 'mondo della catechetica', ma la sua grande curiosità lo ha spinto ad affrontare temi diversi, mantenendo sempre uno sguardo attento alle questioni educative. Rettore dell’Università pontificia salesiana dal 1983 all’89 – nell’ateneo trascorse gran parte della sua vita –, don Giannatelli fu tra i fondatori nonché presidente onorario del Med (l’associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione, o «Media education»). Già prima della nascita dell’associazione, nel 1992, avviò la «summer school» di Corvara (Val Badia), diventata negli anni un appuntamento importante, laboratorio di riferimento per tanti giovani interessati a ricevere una formazione sui mass media. «Ha avuto il merito di saper leggere bene le urgenze del tempo per assicurare alla Chiesa le competenze necessarie a svolgere la sua missione evangelizzatrice – ricorda uno dei suoi allievi, monsignor Dario Edoardo Viganò –. Ci ha insegnato a mettere la fede e l’intelligenza a servizio di progetti fortemente creativi, privilegiando sempre la convergenza alla concorrenza». Negli ultimi anni fu proprio questa sua curiosità a spingerlo ad aprirsi alla Cina, stabilendo contatti tra l’Università salesiana e atenei del Paese asiatico: «La sua passione per l’annuncio del Vangelo – spiega monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei – lo portava ad esplorare anche 'nuovi mondi'. Aveva un profilo scientifico ma allo stesso tempo era anche capace di fornire proposte educative plausibili». Media, minori ed educazione: lungo questi tre sentieri ha camminato don Roberto Giannatelli, lavorando per costruire un percorso comune, animato dal desiderio di offrire una “casa” per mettersi in rete a tutti coloro che – nei contesti più diversi – si sono dedicati a questi temi. Don Cesare Bissoli, coordinatore nazionale dell’Apostolato biblico, lo definisce un testimone appassionato e impegnato nell’evangelizzazione, intraprendente, tenace, mai superficiale, deciso nell’azione: «Unì sempre la grande visione dei valori cristiani, con l’attuazione concreta in innumerevoli iniziative».