UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

E tu
di che browser sei?

Se fino a non molti anni fa Internet Explorer sembrava irraggiungibile, oggi la guerra dei browser, i programmi per navigare in Internet, è più che mai aperta, anche perché cresce rapidamente la quota (circa il 6%) di chi naviga da smartphone e tablet, per i quali esistono browser ad hoc.
31 Ottobre 2011
 
Se fino a non molti anni fa Internet Explorer sembrava irraggiungibile, oggi la guerra dei browser, i programmi per navigare in Internet, è più che mai aperta. Stando agli ultimi dati Net Applications, il browser di Microsoft ha il 50% del mercato, inseguito da Mozilla Firefox (21%), Google Chrome (15,2%), Apple Safari (8%) e Opera, l’unico europeo (2,7%). E secondo altre rilevazioni la sfida, a colpi di innovazioni continue e rilasci di aggiornamenti sempre più ravvicinati, è ancora più serrata. Anche perché cresce rapidamente la quota (circa il 6%) di chi naviga da dispositivi mobili (smartphone, tablet), per i quali esistono browser ad hoc.
Ma cos’ha Explorer in più rispetto a Firefox? In quali funzionalità primeggia Chrome, piuttosto che Opera o Safari? Capirlo non è semplice, specie se non si è esperti di informatica. Anche perché le dimensioni da confrontare sono molte: semplicità di utilizzo, velocità di caricamento, vulnerabilità, integrazione con altri programmi o i social network, rispondenza a standard, gestione della memoria, per citare le principali. Un po’ guardando alla filosofia di ciascun browser (chi è open source e chi no, ad esempio), un po’ alle analisi comparative, che su Internet abbondano, e un po’ alle direzioni su cui gli sviluppatori sembrano indirizzarsi, è comunque possibile farsi un’idea sui punti di forza di ognuno. Explorer, proprio perché resta il più utilizzato, è quello per il quale è ottimizzata la gran parte dei siti web, dunque adatto a chi non ama particolari sorprese di visualizzazione. E a chi lancia ricerche non solo su Google ma anche su Bing, il motore di ricerca di Microsoft con cui è integrato. Test condotti da Microsoft dicono che è il browser che consuma meno energia, mentre un rapporto di NssLabs ha stabilito che è quello meglio capace di bloccare software malware (ne bloccherebbe 92 su 100, gli altri molti meno). L’ultima versione (ie9), però, non supporta più sistemi operativi 'vecchi' come Windows Xp.
Alfiere dei browser open source, con una comunità di sviluppatori sparsa ovunque (recentemente si è costituita la community www.arabicmozilla.org), Firefox ha nell’aggiornamento a ritmi serrati uno dei suoi punti di forza. La versione 7, rilasciata a fine settembre, a detta degli sviluppatori assorbe fino al 50% in meno di memoria Ram. E quella per dispositivi mobili permette il copia e incolla di testi nell’editor degli sms e delle email.
Avendo praticamente raddoppiato in un anno la sua quota di mercato, la stella nascente è senz’altro Google Chrome. A partire dalla versione 13 ha accentuato una delle caratteristiche per cui era già famoso, la velocità di caricamento delle pagine, introducendo la instant page per abbattere i tempi di attesa. Ha introdotto anche una funzione che consente di stampare senza bisogno del driver della stampante e l’estensione remote desktop per amministrare un altro computer a distanza. Fra i 'big 5', i browser di riferimento per smartphone e tablet sono invece Safari e Opera. Il browser di Apple (per Netmarketshare.com Safari ha il 55% del mercato mobile, Opera quasi il 20%) sembra quello con le carte più in regola per l’arrivo di Html 5 (il nuovo linguaggio per le pagine web, a regime dal 2014). L’ultima versione si caratterizza, oltre che per la visione full-screen delle pagine, per la gestione multi-touch e l’elenco lettura dove salvare contenuti consultabili poi offline.
Particolarmente a suo agio sui dispositivi mobili è anche il norvegese Opera, con le versioni Opera Mini (per quando si ha poca banda a disposizione) e Opera Mobile. Le nuove versioni appena presentate mostrano la quantità di dati (data usage) che si utilizza in connessione e quella risparmiabile con l’opzione Turbo, che li comprime del 60-90%: interessante per chi ha piani tariffari a traffico.
 
di Andrea Di Turi