Continuando una tradizione proposta dal Vescovo di Tivoli, S.E. Mons. Mauro Parmeggiani, fin dal primo anno del suo ministero, anche quest'anno tutti i cittadini della Diocesi ma in particolare gli Amministratori dei 51 comuni nei quali essa si suddivide, i rappresentanti delle Istituzioni civili e militari, i politici, gli appartenenti alle categorie dei liberi professionisti, dei giornalisti, degli imprenditori, dei medici, degli avvocati, dei commercialisti, degli insegnanti, sono stati invitati a partecipare ad un incontro di formazione e per uno scambio di auguri in prossimità del Natale e del nuovo anno 2012 che ha avuto luogo a Tivoli, presso la centrale chiesa di S.Francesco, venerdì 16 dicembre 2011, alle ore 19,30.
Si è riflettuto sul tema "Educare al bene comune", con il contributo di Mons. Domenico Pompili, Sottosegretario della CEI e Direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, il cui intervento integrale è disponibile in allegato. Durante l'incontro sono stati eseguiti alcuni brani musicali dal Trio d'Archi composto da Flavia Di Tomasso, Lorenzo Sbaraglia e Gabriele Cerilli che hanno accompagnato il Tenore Alessandro Fortunato ed il Danzatore Gianni Tagliaferro (su coreografia di Luigi Fortunato). Durante la serata sono stati proposti anche passi significativi tratti dall'Enciclica "Caritas in veritate" del Papa Benedetto XVI, "I Believe" di Enrico Levi e dalle Omelie sulla prima lettera ai Corinti di San Giovanni Crisostomo.
Nell'invitare all'evento, il Vescovo di Tivoli, il 28 novembre scorso aveva scritto: «il Santo Padre Benedetto XVI, nell'Enciclica "Caritas in Veritate", già nel 2009, quasi prevedendo la situazione socio-economica che stiamo attraversando, avvertiva che "L'esclusivo obiettivo del profitto, se mal prodotto e senza il bene comune come fine ultimo, rischia di distruggere ricchezza e creare povertà" (n.21). Oggi, a distanza di tre anni, percepiamo quanto fossero vere quelle parole che da sempre la Dottrina Sociale della Chiesa ha detto fin dai suoi primi pronunciamenti e, mentre auspichiamo che chi ha responsabilità istituzionali e di governo, a tutti i livelli, sappia trovare vie sagge ed eque per ristabilire una situazione socio-economica meno pericolosa dell'attuale, credo che sia sentita come necessità di tutti quella di educarci ed educare al bene comune ossia al "bene di quel 'noi-tutti', formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale. Non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene" (Caritas in Veritate, n.7)».
La serata si è collocata nel cammino decennale di riflessione sul tema dell'educazione proposto dagli Orientamenti Pastorali della Chiesa Italiana per il decennio 2010-2020.