“Le nuove tecnologie digitali stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani”. Lo scrive Benedetto XVI nel Messaggio per la XLV Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali riconoscendo che “il coinvolgimento sempre maggiore nella pubblica arena digitale, quella creata dai cosiddetti social network, conduce a stabilire nuove forme di relazione interpersonale, influisce sulla percezione di sé e pone quindi, inevitabilmente, la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell’autenticità del proprio essere”.
Muovendosi in questo orizzonte, l’associazione dei webmaster cattolici italiani (WeCa) sta attualmente svolgendo una ricerca biennale (iniziata in questo 2011 e destinata a concludersi nel 2012) in collaborazione con il Dipartimento Istituzioni e Società dell’Università degli Studi di Perugia, il Cremit (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica e vari docenti di altre università sul tema “La pastorale nell’era del web 2.0”.
L’obiettivo è quello di rilevare le forme di presenza e i modelli di uso “pastorale” di Facebook, certamente il più diffuso e frequentato social network, da parte di sacerdoti, religiosi/e e seminaristi.
Il gruppo di ricerca è formato dai professori Mancini, Rivoltella, Tomasi e dalle dottoresse Marchetti, Ferrari, Carenzio. L’invito rivolto da questo team di ricerca a tutti i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi che sono su Facebook è quello di
“diventare amico” della ricerca WeCa.
In questa fase, infatti, il profilo WeCa sarà utilizzato esclusivamente per l'attività di ricerca e per veicolare eventuali comunicazioni sulle iniziative dell'associazione.