UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Famiglie in piazza.
La parola a “Tobia”

L’obiettivo è lo stesso del "Family Day": farsi sentire. La veste, stavolta, è quella di una libreria mobile di 80 metri quadrati, piena di vetrinette e libri ineren­ti la famiglia, che i suoi ideatori – il Gruppo San Paolo e il Forum delle associazioni familiari – hanno deciso di chiamare «Tobia».
30 Giugno 2011
Il viaggio è iniziato una mattina di maggio. Quan­do nel cuore di Parma, tra i volti sorpresi dei pas­santi, il “chioschetto” di legno s’è aperto come u­no scrigno e lei, la famiglia, ne ha fatto capolino. Non una famiglia particolare, s’intende, ma quella che le raggruppa tutte e, per così dire, le porta dentro di sé. È la famiglia che sta attraversando la crisi economica stringendo i denti, tirando avanti; è quella che dalla cri­si ha salvato il Paese, non arrendendosi; è quella anco­ra dimenticata dalle istituzioni, illusa con promesse di sostegno mai mantenute, maltrattata da media e 'cul­tura' dei legami precari e della provocazione.

Nel 2007 quella famiglia era scesa in piazza per la pri­ma volta: tutte insieme, le innumerevoli famiglie che la compongono, a sfilare per le vie di Roma per affer­mare diritti e ruolo nella società. Oggi ha deciso di far­lo ancora. L’obiettivo è lo stesso di allora: farsi sentire. La veste, al posto del Family day, è una libreria mobile di 80 metri quadrati, piena di vetrinette e libri ineren­ti la famiglia, che i suoi ideatori – il Gruppo San Paolo e il Forum delle associazioni familiari – hanno deciso di chiamare «Tobia».
Il 28 giugno, a giochi ormai aperti – lo “spazio” ha già abitato quattro città, e si appresta a visitare Pesaro questo week­end – l’iniziativa è stata presentata a Milano. Presenti, oltre ai promotori, anche i suoi “sponsor”, tra cui Fa­miglia Cristiana , la casa automobilistica Nissan, con l’a.d. Andrea Alessi, e Avvenire, con il direttore gene­rale Paolo Nusiner.
«Tobia» racconta per tutti una sfida straordinaria. Per la Chiesa e per la cultura cattolica quella di «uscire da chiostri e conventi per raggiungere le persone dove so­no e non dove vorremmo che fossero», ha spiegato don Vincenzo Marras, superiore provinciale Società San Paolo. Per il Forum delle associazioni familiari quella di «rivedere le famiglie scendere in piazza – ha sottoli­neato il presidente Francesco Belletti –, di occupare lo spazio pubblico mettendosi insieme, di far sentire la propria voce». Un desiderio che nel lungo viaggio di «Tobia» prenderà forma in 13 Regioni italiane e in 15 città, passando da Trento a Reggio Calabria e “semi­nando” il territorio con laboratori di lavoro, confronti, dibattiti e incontri con ospiti illustri del mondo della cultura cattolica e laica e ancora attivando reti di col­laborazione e dialogo tra associazioni, scuole, oratori, parrocchie: «Siamo convinti – ha proseguito Belletti – che in ogni pezzo del nostro Paese, pur così lungo e di­verso, l’identità di popolo si costruisca attraverso la fa­miglia e che fare famiglia significhi inevitabilmente an­che fare società. Vogliamo invadere le strade per dirlo di nuovo, oggi più che mai, nel momento in cui il go­verno pensa a una riforma fiscale senza pensare alle fa­miglie e mentre tante amministrazioni locali ricono­scono altre forme di convivenza in barba all’articolo 29 della Costituzione».
Temi bollenti, sul fuoco acceso da «Tobia», che tocca­no da vicino anche i media cattolici e in primis Avve­nire: «Il nostro quotidiano da vent’anni è in campo a fianco della famiglia, che è la risorsa fondamentale di questo Paese – ha commentato il direttore Marco Tar­quinio –, ma anche la testimone e vittima di una di­sattenzione potente». Una realtà che va cambiata, «se si vuole dare un futuro all’Italia del declino demogra­fico e della precarizzazione di ogni legame», ha prose­guito Tarquinio, facendo un appello affinché a livello istituzionale e politico sia tempo di «di priorità e di di­rezioni chiare». Sulla stessa linea l’intervento di don Antonio Sciortino, secondo cui «la famiglia, così come la Costituzione la definisce, è la priorità» e non ci si può più accontentare «delle briciole». Il direttore di Fami­glia Cristiana ha invocato anche una forte «ripresa di parola» su questi temi dei laici cattolici e soprattutto di coloro che sono impegnati in politica.