Immaginate se ci fossero dei libri da sfogliare liberamente, con tante storie in cui si risolvono i problemi della persona, dalla solitudine all’assistenza dei malati... In quanti li aprirebbero per consultarli e per cercare aiuto e consolazione. La buona notizia è che a questi “volumi” sta lavorando l’istituto di Antropologia per la cultura della persona e della famiglia, una realtà che nasce dalla collaborazione tra l’Università Cattolica, la Regione Lombardia, l’Ospedale Maggiore di Milano e la Confederazione dei consultori di ispirazione cristiana. E non su carta, con inchiostro e pagine da rilegare, ma nel ben più accessibile mondo virtuale, costruendo un sito apposito che presto sarà a portata di tutti con un semplice clic. Il portale si chiamerà 'family-books.net' e sarà aperto a chiunque abbia un problema o un disagio sociale. Obiettivo: fornire un’antologia di storie concrete, con la descrizione delle modalità con cui si è risposto a bisogni di assistenza e ricostruzione di relazioni di tipo familiare, affinché chi condivide le stesse esigenze e gli stessi problemi possa “copiare”, trovare esempi, scoprire che non è solo.
«Questa raccolta dovrebbe servire a chi la legge per avere ispirazione, per fare altrettanto, trasferire in contesti diversi soluzioni che si sono rivelate utili in un determinato luogo e tempo – spiega Ferruccio Bonino, docente di medicina all’Università di Pisa e vicedirettore scientifico dell’istituto di Antropologia per la cultura della persona e della famiglia –. Attualmente stiamo lavorando per costruire un editorial board, come quello di una rivista scientifica, in modo che la proposta che viene inviata sia verificata da due esperti esterni. Una sorta di controllo di veridicità e sostenibilità di quanto scritto». Le esperienze raccontate nel sito andranno da quelle dei singoli nuclei familiari a quelle di contesti organizzativi più ampi, nate nei quartieri, nei piccoli comuni, nelle città e persino nelle regioni. E cercheranno di rispondere «al bisogno di ricostruzione del tessuto sociale – continua Bonino – attraverso la costituzione di una “grande famiglia”», intesa come comunità allargata e partecipe del futuro di ciascuno dei suoi componenti, proprio come avveniva nelle società di un tempo. «Oggi la sola famiglia padre-madre-figlio non regge di fronte ai problemi e alle difficoltà – aggiunge Bonino –. Regge invece la famiglia allargata, il modello del vecchio ambiente della cascina, dove viveva più di un nucleo e il problema di uno diveniva un onere per tutti».
Il meccanismo per entrare in contatto gli uni con gli altri, sul sito, sarà lo stesso di Facebook. Per i 'family books', però, rimandi profili e tag riguarderanno le esperienze di chi ha avuto successo con un problema: si andrà dalla gestione del disabile o della persona anziana, magari malata di Alzheimer, ai problemi con i figli fino alle liti in famiglia. «Una cosa è utile se serve agli altri – spiega ancora Bonino –. Tanto è più grande quanto più serve al prossimo. Così se ci sono soluzioni che si sono rivelate particolarmente utili per correggere un problema è bene che vengano conosciute, che viaggino su Internet, che facciano notizia. Vogliamo aprire una finestra per tutti». Dopo i primi esempi – con cui i fondatori del sito ne olieranno i meccanismi – l’organizzazione dei contenuti si modulerà in base alle storie che di volta in volta verranno raccontate, registrate, proposte: «Siamo pronti a costruire un indice per capitoli in funzione di come risponderanno le persone che ci invieranno le proposte. Le storie arriveranno dai consultori, da gruppi di persone o da singoli».
Quando sarà pronto il sito? «Pensiamo che potrà essere completato entro giugno, con un repertorio già ampio di storie».
Ecco perché chi volesse mandare proposte o raccontarsi fa ancora in tempo, scrivendo all’indirizzo mail
bonino@med-club.com.
Un clic, una storia: 'family books' ha già bisogno di tutti. Anche in questo modo si costruisce il bene comune.