UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Felici e connessi?

“E vissero felici e connessi: finale possibile?”. Una due giorni di formazione nazionale organizzata dall’Aiart a San Donà di Piave (VE) sabato 28 e domenica 29 ottobre.
16 Ottobre 2017

“E vissero felici e connessi: finale possibile?”. A questo tema sarà dedicata la due giorni di formazione nazionale organizzata dall’Aiart, associazione di cittadini mediali, a San Donà di Piave (VE) sabato 28 e domenica 29 ottobre. L’iniziativa, promossa in collaborazione con questo Ufficio, intende esplorare l’universo digitale evidenziandone gli aspetti positivi e condividendo nuove pratiche di azione.

Sabato mattina interverranno il presidente Aiart Massimiliano Padula e il direttore di Tv2000 Paolo Ruffini. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione del Quarantennale Aiart San Donà di Piave, verranno presentate alcune buone pratiche "media-educative”.

Domenica mattina si svolgeranno due laboratori: uno dedicato a insegnanti e genitori, sul legame tra educazione e universo digitale; l’altro dedicato agli associati Aiart sulle buone pratiche della visione e sui gruppi di ascolto.

"In un panorama comunicativo caratterizzato dalla postmedialità e dalla post-verità, - si legge nel depliant dell'evento - c’è la necessità, a tutti i livelli, di sentirsi partecipi e orientati, di saper comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo. Ancora di più in questo tempo afflitto da angoscia e paura e da un effimero sintonizzarci sulle cattive notizie. Creare consapevolezza e competenza per essere protagonisti nei vari ambienti comunicativi attivando sguardi capaci di cogliere la buona notizia, contribuendo a realizzare un umanesimo dove le connessioni siano ponti autentici e non opportunità di scontro, dove ogni persona si senta a casa dappertutto e soprattutto dove i più deboli vengano tutelati. I comunicatori sono chiamati a un impegno comune, accanto ad associazioni e istituzioni sensibili alle tematiche relative al mondo dei media, facendo emergere dalle narrazioni – online, off-line, “on-life” – i diversi finali possibili".