A partire da questo mese fino alla fine di dicembre (dal martedì al sabato) il settimanale diocesano di Fidenza Il Risveglio e Avvenire inaugurano una collaborazione sempre più stretta, dopo le pagine dedicate alla vita della diocesi e pubblicate in occasione della solennità del patrono martire san Donnino che si celebra venerdì. Oggi infatti le sinergie non solo sono auspicabili, ma rappresentano una risorsa indispensabile per dare maggior forza alla comunicazione sia in campo religioso che civile. Del resto il convegno che Il Risveglio ha promosso per sabato, in occasione dei 110 anni di vita del settimanale, va in questa direzione. Il titolo è «Stampa diocesana e società civile: per una cittadinanza attiva nell’era delle nuove tecnologie». Dopo la Messa celebrata in cattedrale dal vescovo di Fidenza, monsignor Carlo Mazza, prenderanno parte al dibattito il vice direttore responsabile di Avvenire, Marco Tarquinio, Mario Cantini, sindaco di Fidenza, Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma, monsignor Vincenzo Rini, presidente del Sir, e Francesco Zanotti, vicepresidente della Federazione italiana settimanali cattolici.
Il pensiero va subito al rapporto cruciale tra Chiesa e mondo contemporaneo, affrontato dalla costituzione conciliare Gaudium et spes . A partire da quel documento si può dire che i settimanali diocesani (e in generale tutta la stampa cattolica) siano cresciuti: nei contenuti, nella grafica, nel rapporto con i lettori. Non sono più semplici 'bollettini ecclesiali' ma si rivolgono a un pubblico più vasto – quello, appunto, della società civile e delle istituzioni che la rappresentano sul territorio – ricevendo rispetto, attenzione, considerazione per ciò viene pubblicato.
Le testate cattoliche locali sono diventate interlocutrici a pieno titolo: ma proprio per questo sono chiamate, come direbbe il Papa, a una testimonianza «non solo credente, ma credibile». Si tratta di una grande responsabilità che certamente impegna e cmette alla prova, ma anche di una grande sfida da raccogliere con coraggio. Se sottolineiamo l’urgenza di una «cittadinanza attiva» (nel senso di una presa di coscienza di fronte a tutto ciò che accade nel mondo) non è forse perché corriamo il rischio di ridurci al rango di consumatori passivi e spettatori indifferenti? Un settimanale cattolico come Il Risveglio ha il compito di orientare il lettore in una realtà sempre più complessa e di raccontarla con quella capacità di approfondimento che non possono garantire le nuove tecnologie. Se gli esseri umani non tornano a pensare con la loro testa, dovremo arrenderci alla triste profezia orwelliana degli «automi telecomandati».