UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Fratelli coltelli on-line

Enciclopedie: tempi duri per Wikipedia; anche Treccani e Britannica sbarcano sul web
28 Agosto 2009

Vai alla voce Wikipedia e sco­pri un universo di saperi 'prodotti' dagli stessi utenti del web in modo usabile e wiki­wiki, cioè veloce, tanto per usare il termine hawaiano che definisce un sistema fatto di interazioni sociali attive, un sito web che può essere modificato dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che ne hanno accesso. Il termine indica anche il software collaborativo uti­lizzato per creare il sito web, ma oggi è diventato anche un modo di essere: veloci in una società sem­pre connessa che corre anche quando ha bisogno di fare una ri­cerca enciclopedica. È così che gio­vani, adulti e anziani connessi a In­ternet possono cercare velocemen­te un’informazione senza rispolve­rare il grosso tomo dell’enciclope­dia di casa. Wikipedia, la nuova for­ma enciclopedica di tutti e scritta da tutti è lì, a portata di mano, im­mediata e semplice da usare. No­nostante il suo successo, la notizia di un invecchiamento precoce e addirittura di un possibile 'spegni­mento' ha fatto il giro del mondo nelle ultime settimane. Sembra in­fatti che il contenuto di Wikipedia cresca sempre meno e i nuovi u­tenti che vogliono apportare il pro­prio contributo all’enciclopedia virtuale non sono molto ben accet­ti dalla comunita dei 'wiki-redatto- ri', ossia i curatori più assidui. È e­merso da un’analisi dell’enciclope­dia che sarà presentata il prossimo ottobre al simposio Internazionale su Wikis e l’Open Collaboration ad Orlando, in Florida. La notizia è stata anticipata sul blog The Aug­mented Social Cognition Research Group del gruppo di ricerca di Ed Chi del Palo Alto Research Center (Parc), in California, prontamente riportata dal magazine britannico New Scientist e ripresa da tutte le a­genzie di informazione generando un tam tam telematico sui blog e nelle pagine personali degli utenti di Internet. Anche se l’analisi è sta­ta fatta sulla versione scaricabile di Wikipedia, Frieda Brioschi, presi­dente di Wikimedia Italia, la corri­spondente italiana ufficiale di Wiki­media Foundation, ha gettato ac­qua sul fuoco sottolineando che l’enciclopedia on line può crescere meno, ma ciò non significa neces­sariamente un segno di declino.
  Con oltre tre milioni di voci, Wiki­pedia negli ultimi tempi sta pun­tando a essere, però, sempre più affidabile e assicurare informazioni sempre più precise. È quanto ha scritto il New York Times , ricordan­do che, con questa modifica, in vi­gore tra poche settimane, il sito in lingua inglese segue la versione te­desca, in cui una commissione di saggi già da un anno controlla e ve­rifica ogni contributo che viene dalla sterminata comunità di inter­nauti. Sarà questa una delle più im­portanti novità al centro del dibat­tito di «Wikimania 2009», la quinta conferenza mondiale di Wikipedia, che si apre domani a Buenos Aires.
  Secondo il giornale newyorchese, con questa decisione, l’enciclope­dia on line, che ormai è uno dei dieci siti web più popolari al mon­do, cambia natura in modo radica­le: lo spirito con cui nacque più di otto anni fa era quello di creare un sito 'libero', in cui tutti i volontari fossero in grado di aggiornare ogni voce mettendo così a disposizione di tutti le proprie conoscenze. Ora, invece, la scelta di creare un filtro composto da saggi, inevitabilmen­te divide verticalmente la comunità Wikipedia tra un gruppo di perso­ne di fiducia, considerate più affi­dabili, dal resto dei collaboratori.
  Dunque, il popolo di Internet può dormire sonni tranquilli, anche se le enciclopedie tradizionali come, per esempio, la Treccani in Italia, la francese Larousse o l’inglese Bri­tannica, hanno reagito al fenome­no wiki tuffandosi nel mondo del web 2.0. Lo storico Istituto fondato da Giovanni Treccani nel 1925 è en­trato nel mondo del Web 2.0 met­tendo on line parte del suo vasto patrimonio enciclopedico e una serie di strumenti utili e interattivi.
  Su www.treccani.it è possibile com­mentare le voci enciclopediche, se­gnalare contenuti per arricchire il patrimonio Treccani, inserire paro­le chiave utili a creare percorsi te­matici e ricerche incrociate. Inoltre, gli utenti possono partecipare alla comunità Treccani, il social network culturale dove èpossibile creare un profilo personale, salvare percorsi di navigazione e link utili, scambiarsi messaggi, intervenire in dibattiti, ricevere aggiornamenti e porre quesiti alla redazione. Navi­gatori e blogger potranno anche scaricare gli utili widget Treccani, per consultare le risorse enciclope­diche dal proprio sito. Tra le novità del portale c’è anche la web-tv, con interviste a esperti su temi culturali e scientifici, video di divulgazione e approfondimento. In Francia, l’en­ciclopedia Larousse ( www.larous­se.fr) ha già inserito on line oltre 150 mila articoli e 10mila foto, a­perti al contributo del pubblico per un sito di tipo partecipativo. Dalla home page è possibile, attraverso un link ben evidenziato, visualizza­re due parti ben distinte: quelle con le voci di responsabilità diretta di Larousse e quelle riguardanti i con­tributi dei lettori. Larousse senza dubbio si è ispirata a un sistema wiki. La differenza sta nel fatto che i contributi del pubblico non sono totalmente aperti. Non a chiunque. Né vanno a modificare e rimesco­lare quelli altrui: l’utente che vuole partecipare deve registrarsi e di­chiarare così la propria identità, stando anche a quanto detto da Li­ne Karoubi della famosa enciclope­dia al quotidiano Le Monde. Ciò ga­rantirà l’affidabilità e il rigore delle voci create. Stessa cosa per l’enci­clopedia Britannica (on line dal 1994 su www.britannica.com ) da sfogliare on line sui temi più sva­riati, tramite il supporto di un mo­tore di ricerca interno o mediante una ricerca per soggetto o per au­tore.

 

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