Vai alla voce Wikipedia e scopri un universo di saperi 'prodotti' dagli stessi utenti del web in modo usabile e wikiwiki, cioè veloce, tanto per usare il termine hawaiano che definisce un sistema fatto di interazioni sociali attive, un sito web che può essere modificato dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che ne hanno accesso. Il termine indica anche il software collaborativo utilizzato per creare il sito web, ma oggi è diventato anche un modo di essere: veloci in una società sempre connessa che corre anche quando ha bisogno di fare una ricerca enciclopedica. È così che giovani, adulti e anziani connessi a Internet possono cercare velocemente un’informazione senza rispolverare il grosso tomo dell’enciclopedia di casa. Wikipedia, la nuova forma enciclopedica di tutti e scritta da tutti è lì, a portata di mano, immediata e semplice da usare. Nonostante il suo successo, la notizia di un invecchiamento precoce e addirittura di un possibile 'spegnimento' ha fatto il giro del mondo nelle ultime settimane. Sembra infatti che il contenuto di Wikipedia cresca sempre meno e i nuovi utenti che vogliono apportare il proprio contributo all’enciclopedia virtuale non sono molto ben accetti dalla comunita dei 'wiki-redatto- ri', ossia i curatori più assidui. È emerso da un’analisi dell’enciclopedia che sarà presentata il prossimo ottobre al simposio Internazionale su Wikis e l’Open Collaboration ad Orlando, in Florida. La notizia è stata anticipata sul blog The Augmented Social Cognition Research Group del gruppo di ricerca di Ed Chi del Palo Alto Research Center (Parc), in California, prontamente riportata dal magazine britannico New Scientist e ripresa da tutte le agenzie di informazione generando un tam tam telematico sui blog e nelle pagine personali degli utenti di Internet. Anche se l’analisi è stata fatta sulla versione scaricabile di Wikipedia, Frieda Brioschi, presidente di Wikimedia Italia, la corrispondente italiana ufficiale di Wikimedia Foundation, ha gettato acqua sul fuoco sottolineando che l’enciclopedia on line può crescere meno, ma ciò non significa necessariamente un segno di declino.
Con oltre tre milioni di voci, Wikipedia negli ultimi tempi sta puntando a essere, però, sempre più affidabile e assicurare informazioni sempre più precise. È quanto ha scritto il New York Times , ricordando che, con questa modifica, in vigore tra poche settimane, il sito in lingua inglese segue la versione tedesca, in cui una commissione di saggi già da un anno controlla e verifica ogni contributo che viene dalla sterminata comunità di internauti. Sarà questa una delle più importanti novità al centro del dibattito di «Wikimania 2009», la quinta conferenza mondiale di Wikipedia, che si apre domani a Buenos Aires.
Secondo il giornale newyorchese, con questa decisione, l’enciclopedia on line, che ormai è uno dei dieci siti web più popolari al mondo, cambia natura in modo radicale: lo spirito con cui nacque più di otto anni fa era quello di creare un sito 'libero', in cui tutti i volontari fossero in grado di aggiornare ogni voce mettendo così a disposizione di tutti le proprie conoscenze. Ora, invece, la scelta di creare un filtro composto da saggi, inevitabilmente divide verticalmente la comunità Wikipedia tra un gruppo di persone di fiducia, considerate più affidabili, dal resto dei collaboratori.
Dunque, il popolo di Internet può dormire sonni tranquilli, anche se le enciclopedie tradizionali come, per esempio, la Treccani in Italia, la francese Larousse o l’inglese Britannica, hanno reagito al fenomeno wiki tuffandosi nel mondo del web 2.0. Lo storico Istituto fondato da Giovanni Treccani nel 1925 è entrato nel mondo del Web 2.0 mettendo on line parte del suo vasto patrimonio enciclopedico e una serie di strumenti utili e interattivi.
Su www.treccani.it è possibile commentare le voci enciclopediche, segnalare contenuti per arricchire il patrimonio Treccani, inserire parole chiave utili a creare percorsi tematici e ricerche incrociate. Inoltre, gli utenti possono partecipare alla comunità Treccani, il social network culturale dove èpossibile creare un profilo personale, salvare percorsi di navigazione e link utili, scambiarsi messaggi, intervenire in dibattiti, ricevere aggiornamenti e porre quesiti alla redazione. Navigatori e blogger potranno anche scaricare gli utili widget Treccani, per consultare le risorse enciclopediche dal proprio sito. Tra le novità del portale c’è anche la web-tv, con interviste a esperti su temi culturali e scientifici, video di divulgazione e approfondimento. In Francia, l’enciclopedia Larousse ( www.larousse.fr) ha già inserito on line oltre 150 mila articoli e 10mila foto, aperti al contributo del pubblico per un sito di tipo partecipativo. Dalla home page è possibile, attraverso un link ben evidenziato, visualizzare due parti ben distinte: quelle con le voci di responsabilità diretta di Larousse e quelle riguardanti i contributi dei lettori. Larousse senza dubbio si è ispirata a un sistema wiki. La differenza sta nel fatto che i contributi del pubblico non sono totalmente aperti. Non a chiunque. Né vanno a modificare e rimescolare quelli altrui: l’utente che vuole partecipare deve registrarsi e dichiarare così la propria identità, stando anche a quanto detto da Line Karoubi della famosa enciclopedia al quotidiano Le Monde. Ciò garantirà l’affidabilità e il rigore delle voci create. Stessa cosa per l’enciclopedia Britannica (on line dal 1994 su www.britannica.com ) da sfogliare on line sui temi più svariati, tramite il supporto di un motore di ricerca interno o mediante una ricerca per soggetto o per autore.