UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Generazione digitale e web 2.0

Il nuovo Messaggio del Papa per la 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ha sorpreso non pochi: soprattutto coloro che sono abituati a considerare la Chiesa come una realtà chiusa alle sollecitazioni del mondo contemporaneo. Da questo Messaggio, invece, tutti costoro sono presi in contropiede. In esso, infatti, le nuove tecnologie sono considerate “un vero dono per l’umanità” e sono apprezzate per il loro straordinario potenziale, nella misura in cui vengono usate “per favorire la comprensione e la solidarietà umana”.
12 Febbraio 2009

Il nuovo Messaggio del Papa per la 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ha sorpreso non pochi: soprattutto coloro che sono abituati a considerare la Chiesa come una realtà chiusa alle sollecitazioni del mondo contemporaneo. Da questo Messaggio, invece, tutti costoro sono presi in contropiede. In esso, infatti, le nuove tecnologie sono considerate “un vero dono per l’umanità” e sono apprezzate per il loro straordinario potenziale, nella misura in cui vengono usate “per favorire la comprensione e la solidarietà umana”.
 Ma, oltre a ciò, quella che viene fatta in queste poche pagine è un’operazione ancora più interessante. Qui, infatti, le tecnologie informatiche vengono considerate nell’ottica delle nuove relazioni che sono in grado di promuovere e, più in generale, sono riportate a quel contesto più generale di amicizia e di amore di cui esse possono farsi, oggi, effettivo veicolo di espressione. Non si tratta, cioè, di semplici realizzazioni artificiali, ma di vere e proprie manifestazioni antropologiche. Le nuove tecnologie, infatti, “rispondono al desiderio fondamentale delle persone di entrare in rapporto le une con le altre”. Di più: non solo altro che “manifestazioni moderne della fondamentale e costante propensione degli esseri umani ad andare oltre se stessi per entrare in rapporto con gli altri”.
 A partire da qui si comprende allora come Internet e, in particolare, il Web 2.0 possono essere davvero luoghi di promozione del dialogo, dimensioni in cui crescono amicizie e, addirittura, riflessi nell’uomo dell’amore divino: di quel Dio che è, appunto, “il Dio della comunicazione e della comunione”. E diviene chiaro perché questo Messaggio si rivolge soprattutto alle generazioni più giovani. Il Papa chiama in causa queste generazioni mettendo in relazione passato e futuro, tradizione e speranza: collegando cioè, in un unico arco, la testimonianza degli Apostoli e il compito, che proprio i giovani sono chiamati ad assolvere, di abitare degnamente e di evangelizzare il nuovo “continente digitale”.

*Università di Pisa