UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giornalisti in cammino alla lapide per Focherini

Odoardo Focherini è il primo giornalista italiano proclamato beato. E l’Unione cattolica stampa italiana dell’Emilia-Romagna lo ricorda a 75 anni dalla morte con un pellegrinaggio venerdì 14 giugno a Bologna.
12 Giugno 2019

Odoardo Focherini è il primo giornalista italiano proclamato beato. E l’Unione cattolica stampa italiana dell’Emilia-Romagna lo ricorda a 75 anni dalla morte con un pellegrinaggio venerdì 14 giugno a Bologna. Il giornalista martire era nativo di Carpi (Modena) e morì nel campo di concentramento di Hersbruck, in Germania, il 27 dicembre 1944. Aveva lavorato all’Avvenire d’Italia – di cui era anche amministratore –, fu arrestato per aver salvato la vita a diverse decine di ebrei con l’aiuto di don Dante Sala e di una rete di collaboratori. L’Ucsi, venuta a sapere dell’esistenza di due lapidi commemorative di Focherini e dei giornalisti dell’Avvenire d’Italia collocate lungo il portico che dal centro del capoluogo emiliano si dipana per quasi quattro chilometri fino al santuario della Madonna di San Luca, ha pensato di far memoria del sacrificio del giornalista beato con una Messa alle 16 celebrata da don Marco Baroncini, assistente ecclesiastico regionale dell’associazione. Al termine della celebrazione ci sarà un breve pellegrinaggio a piedi fino alle targhe poste nell’arco 356 e 353 del portico, all’inizio del tratto in salita. Le lapidi sono state posate entrambe, vi si legge, «nell’anno mariano 1954», una «a suffragio dei suoi defunti e dell’amico Odoardo Focherini, il rag. U.S.» – ovvero Umberto Sacchetti –, l’altra «a suffragio dei defunti benefattori e collaboratori, l’Avvenire d’Italia ».

La data del 14 giugno scelta dall’Ucsi non è casuale: è la vigilia del giorno in cui nel 2013 Focherini è stato beatificato con una solenne celebrazione a Carpi presieduta dal cardinale Angelo Amato, all’epoca prefetto della Congregazione della cause dei santi. L’intenzione dell’associazione dei giornalisti cattolici è di ripetere ogni anno questo pellegrinaggio.

(Matteo Billi)

da Avvenire dell'11 giugno 2019, pag. 17