UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Gmcs 2022. Ascolto, unica via per la verità e il bene comune

Nella Messa celebrata in Cattedrale in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Card. Betori ha parlato di "un contesto di comunicazione sociale confuso, per la diffusione di falsità e per l’incapacità di confrontarsi con libertà e nella ricerca sincera della verità".
30 Maggio 2022

“Dagli operatori delle comunicazioni sociali ai membri della Chiesa, fino a ogni uomo e donna nella società, siamo tutti richiamati a metterci in un atteggiamento di ascolto. Un ascolto con il cuore, con tutta la persona, che è la sola via che conduce alla verità e al concorde impegno nel costruire il bene comune”. È l’invito che l’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, ha rivolto a tutta la Comunità fiorentina nell’omelia proclamata in Cattedrale durante la celebrazione, nella solennità dell’Ascensione, della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali. Presente, con il presidente dell’Ordine regionale toscano Giampaolo Marchini, una rappresentanza di giornalisti, alcuni dei quali hanno letto le preghiere dei fedeli. Partendo dal Vangelo di Luca, dalla “comunicazione della Fede”, soffermandosi sui gesti che Gesù compie prima di ascendere al cielo, quando annuncia il dono dello Spirito Santo ai discepoli e, come un sacerdote, li benedice, il Cardinale ha citato diversi passaggi del Messaggio di Papa Francesco dal titolo “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. Ascolto che è il carattere distintivo del processo sinodale avviato dalla Chiesa universale e da quella che è in Italia. Proprio il Pontefice evidenzia come “stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile”. “Lo sperimentiamo particolarmente in questi giorni di guerra”, ha aggiunto Betori. Quello del Papa, ha sottolineato il Cardinale, “è un richiamo assai penetrante in un contesto di comunicazione sociale confuso, per la diffusione di falsità e per l’incapacità di confrontarsi con libertà e nella ricerca sincera della verità. Di qui le polarizzazioni che dividono la società e che la disgregano”.
Temi questi affrontati anche alla vigilia della “Giornata”, insieme all’Arcivescovo e all’assessore comunale Alessandro Martini, dal direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio e dal filosofo Sergio Givone nella presentazione a Palazzo Medici Riccardi di quella sorta di “romanzo dell’ascolto” che si sta rivelando l’opera letteraria di don Vincenzo Arnone “La saga dei Tomasi”, preziosa nell’offrire spunti di riflessione in tempi di pandemia, conflitti e invocazioni di pace. Tra i molteplici personaggi del libro - accomunati dalla passione per l’Assoluto, la vita, la luce e l’arte - svettano Giona e Rut. Il primo - esempio di conversione - è il profeta antico “testardo e rigido che voleva insegnare a Dio come si fanno le cose”: così evocato da Papa Francesco per aprire gli occhi all’uomo d’oggi.  Invece Rut esalta la protezione divina, la pietà familiare, la dolcezza della vita patriarcale, la semplicità di una vita ancora legata alla terra. Come il suo insegnamento ci libera dalla tentazione di credere che la vita spirituale ci distacchi dalla natura e l’elezione divina ci separi dagli uomini. Figure, tutte quelle raccontate da Arnone, che sintetizzano comportamenti da correggere e valori da recuperare con un’educazione-formazione permanente.
L’arcidiocesi di Firenze, con il supporto di “Toscana Oggi” e “Radio Toscana”, ha preparato la “Giornata” con altri due eventi. Il primo si è tenuto il 24 marzo su “Comunicazione, Pace e Accoglienza” (riproponendo l’insegnamento del “sindaco santo” Giorgio La Pira” con il prof. Franco Vaccari e Riccardo Bigi). Il secondo, condotto da Domenico Mugnaini, si è svolto il 29 aprile sul tema “Comunicazione, solidarietà e carità” (tra i relatori Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei), realizzato in sinergia con Caritas, Ufficio per le comunicazioni sociali, Accademia di Belle Arti, Accademia della Crusca e Confederazione dell’artigianato, nell’ottica di una Chiesa  “in uscita” aperta al dialogo con la società, che stiamo cercando di mettere in pratica con il Cammino sinodale.

Antonio Lovascio