UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Gmcs 2023. Card. Betori: parlare col cuore, valorizzare l’incontro

Con un Convegno e la Messa presieduta dall'arcivescovo di Firenze si sono concluse le celebrazioni per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
23 Maggio 2023

“Solo riconoscendo Cristo ‘capo di tutte le cose’ ci liberiamo da chi vuole asservirci, farci schiavi di progetti che tradiscono la nostra verità. Un problema fondamentalmente di verità è quello della comunicazione, non poche volte legata a interessi economici e politici, in un mondo segnato da polarizzazioni e contrapposizioni. Da qui l’invito di Papa Francesco - nel nostro tempo così propenso all’indifferenza e all’indignazione, a volte anche sulla base della disinformazione, che falsifica e strumentalizza la verità - ad ascoltare ed a parlare con il cuore ‘secondo verità nella carità’, come insegna San Paolo. A creare ambienti che valorizzino l’incontro e il dialogo”. Nella solennità dell’Ascensione, l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori - partendo dai testi biblici che spiegano come l’epifania trinitaria indica la meta verso cui corre la freccia della storia personale e universale e come la fede cristiana combatta alla radice la  contrapposizione tra Dio e l’uomo -  ha richiamato diversi passaggi del Messaggio del Santo Padre nell’omelia proclamata in Cattedrale durante la Santa Messa (accompagnata dalle note di Schubert eseguite dalla Cappella del Duomo integrata dagli studenti del Liceo Dante) per celebrare anche la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Presente, con il presidente dell’Ordine regionale toscano Giampaolo Marchini, una rappresentanza di giornalisti, alcuni dei quali hanno letto le preghiere dei fedeli. In queste “intenzioni” sono state simbolicamente sintetizzate alcune raccomandazioni di Papa Bergoglio riprese dal Cardinale: “La comunicazione non fomenti un livore che esaspera, genera rabbia e porta allo scontro, ma aiuti le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono”.  In particolare, con una preghiera speciale per promuovere una cultura di pace, aprire sentieri che permettano il dialogo e la riconciliazione, dove imperversano l’odio e l’inimicizia, le guerre: “nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo - ha aggiunto il card. Betori dando voce al pensiero di Papa Francesco - è urgente affermare una comunicazione non ostile. […] Si rimane atterriti nell’ascoltare con quanta facilità vengono pronunciate parole che invocano la distruzione di popoli e territori. Parole che purtroppo si tramutano spesso in azioni belliche di efferata violenza. Ecco perché va rifiutata ogni retorica bellicistica, così come ogni forma propagandistica che manipola la verità, deturpandola per finalità ideologiche. Va invece promossa, a tutti i livelli, una comunicazione che aiuti a creare le condizioni per risolvere le controversie tra i popoli”.
La Giornata è stata preceduta venerdì 19 maggio da un momento di confronto alla Biblioteca delle Oblate sul tema: “La Chiesa in ascolto e la sorgente della Comunicazione – Il Messaggio di Papa Francesco, la missione e il linguaggio dei media”, promosso dall’Ufficio delle comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Firenze, con la collaborazione dell’Ordine dei giornalisti, di Toscana Oggi e Radio Toscana. Incontro, condotto dal direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini, aperto dai saluti del card. Betori, dei presidenti dell’Ordine Giampaolo Marchini e dell’AST Sandro Bennucci, e di Sara BESSI presidente UCSI Toscana. Con relatori qualificati come don Alessandro Andreini, Paolo Ermini, Andrea Fagioli e Duccio Moschella. Si è parlato di etica dell’informazione, della forza delle immagini, della ricerca di buone notizie, della Comunicazione ecclesiale e di come i progressi di questo “camminare insieme” della Chiesa vengono recepiti e diffusi dai media. Tante sfide da affrontare con coraggio per evitare i rischi sempre incombenti di autoreferenzialità, di compiacenza o indifferenza, di “non prendere sul serio i tempi in cui viviamo”, come dice Papa Francesco.

Antonio Lovascio