UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

GMCS: la riflessione di don Tomaino

I Social Network, attualmente, costituiscono una delle forme più evolute di comunicazione e condivisione, perché permettono creazioni di rete, gruppi, scambi di notizie. Li utilizziamo come mezzi, ma li viviamo come spazi di relazioni. Soprattutto quest’ultima evoluzione del mondo dei media, contribuisce a una nuova visione e missione della Chiesa nel terzo millennio...
13 Maggio 2013
 
La celebrazione della 47° Giornata delle Comunicazioni Sociali pone l’accento sulle “Reti sociali, come portali di fede e di verità, nuovi spazi di evangelizzazione” (cfr. titolo Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI).
I Social Network, attualmente, costituiscono una delle forme più evolute di comunicazione e condivisione, perché permettono creazioni di rete, gruppi, scambi di notizie. Li utilizziamo come mezzi, ma li viviamo come spazi di relazioni. Soprattutto quest’ultima evoluzione del mondo dei media, contribuisce a una nuova visione e missione della Chiesa nel terzo millennio. Da una logica di strumento si passa a una logica di mondo, di spazio, di realtà che non può più essere considerata come virtuale, ma umana e perciò reale. Dice il Papa emerito: “In questi spazi non si condividono solamente idee e informazioni, ma in ultima istanza si comunica se stessi”. Questo significa che la sfida dei Social Network non è quella dello stare al passo con i tempi, ma la sfida della testimonianza cristiana. Infatti, nella rete e attraverso la rete, gli uomini si incontrano, si conoscono, creano mentalità, diffondono idee e opinioni. Per la Chiesa non si tratta di un adeguamento del linguaggio, ma della comprensione della rete come agorà, luogo dove siamo chiamati a incontrare e far incontrare Cristo. Per questo il Papa invita all’autenticità dei credenti in rete, attraverso quelle “scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita”. Nessuno dimentica o sottovaluta i rischi e i limiti di questa realtà, ma duemila anni e più di cristianesimo, hanno insegnato a tutti noi che l’Evangelizzazione è sempre un rischio.
Lo sforzo è apostolico, nel senso che gli stessi discepoli furono inviati da Cristo a essere pescatori di uomini, a calare le reti non della pesca, ma reti per gli uomini, reti pertanto sociali. L’invito a calare queste reti sociali, nelle forme più diverse, non è mai tramontato, anzi è stata ed è la ragione dell’essere Chiesa di Cristo nella società degli uomini.
 
 
Don Roberto Tomaino
Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali e Cultura
Diocesi di Lamezia Terme