UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I nuovi alfabeti

"Stiamo annegando nell'informazione, nelle risposte: soltanto l'indagine, la domanda, risolve la questione", poiché "la nostra sopravvivenza, individuale e culturale, dipende dalla nostra capacità di leggere e interpretare ciò che il nostro ambiente fatto dall'uomo dice e fa". È una delle provocazioni lanciate il 12 marzo da Eric McLuhan, professore emerito al'Università di Toronto (Canada), nel corso del Forum internazionale delle Università.
16 Marzo 2009

"Stiamo annegando nell'informazione, nelle risposte: soltanto l'indagine, la domanda, risolve la questione", poiché "la nostra sopravvivenza, individuale e culturale, dipende dalla nostra capacità di leggere e interpretare ciò che il nostro ambiente fatto dall'uomo dice e fa". È una delle provocazioni lanciate il 12 marzo da Eric McLuhan, professore emerito al'Università di Toronto (Canada), nel corso del Forum internazionale delle Università, che si è aperto in Campidoglio - nell'ambito del Giubileo Paolino degli Universitari - sul tema: "Vangelo, cultura e culture". Nell'era dell'"interdipendenza", in cui "il ruolo degli uomini e delle donne e anche dei bambini sembra che mutino quasi ogni settimana", secondo il relatore stiamo assistendo ad un "immenso rinascimento" che "richiede che compaia ancora una volta un nuovo Uomo del Rinascimento, abile nel leggere tutte le alfabetizzazioni e capace di coniugare il linguaggio delle forme dell'ambiente". Il "rinascimento globale" che ci avvolge in questo nuovo millennio, sostiene McLuhan, "è il più esteso di tutti, se non altro perché suppone come simultaneamente validi ogni tempo precedente e ogni forma precedente. L'ambiente non è più costituito da hardware e strumenti specialistici; ora è fatto da informazioni e da software".

La post-storia. "Una volta che è coinvolto il mondo nella sua interezza, non è più possibile alcuna ulteriore espansione", ha affermato l'esperto, secondo cui "questo rinascimento del 20° secolo diventerà la nostra condizione permanente". "Oggi viviamo nella post-storia", ha spiegato McLuhan, "nel senso che tutti i passati che mai si sono succeduti sono ora presenti alla nostra coscienza come tutti i futuri che saranno". "Vivere oggi è vivere in molte culture e molti tempi contemporaneamente", perché "nell'età dell'informazione globale, il villaggio globale dell'era della radio è stato sostituito dal teatro globale dell'età dei satelliti": "Ora tutti indossiamo delle maschere e abbiamo dei ruoli e nuove identità di gruppo che sostituiscono i vecchi schemi di lavoro e i singoli individui che hanno rappresentato l'eredità dell'alfabeto e della stampa". La nostra, quindi, è "una cultura sempre più priva di legami con l'alfabetizzazione": ogni volta che "ci avventuriamo all'interno dell'ambiente globale", noi "indossiamo" i nuovi media come "modalità della nuova cultura". "Gli annunci pubblicitari - ha detto McLuhan - ci propongono non prodotti, ma stili e immagini di gruppo e culture aziendali perché partecipiamo. I giochi di ruolo e la partecipazione nei videogame e nel mondo della fantasia rappresentano la principale caratteristica di soddisfazione dell'utente".

La nuova "mimesi". "Oggi il rinascimento delinea il forte desiderio di un coinvolgimento sempre maggiore in ogni fase del gioco e della vita sociale e culturale". È questa, per McLuhan, la nuova "Mimesis", in base alla quale "si indossa la modalità della nuova cultura, nello stesso modo che San Paolo consigliava quando diceva d'indossare l'armatura e le armi del Paradiso per combattere le tentazioni e le tendenze erronee": si tratta di "molto più che di una semplice imitazione", l'indossare diventa "un modo di conoscere".

La "contro cultura" cattolica. Oggi, è l'analisi di McLuhan, "la tradizionale cultura cattolica, non più diffusa, si trova a giocare il ruolo di contro-cultura", visto il primato che essa assegna all'alfabetizzazione. Di fronte alle dozzine di "baby alfabetizzazioni avide di sapere", secondo l'esperto, la cultura cattolica è chiamata a vivere "un tempo di rinascita, di recupero e di aggiornamento": "Il tempo è maturo - la tesi di McLuhan - per rivivere quegli aspetti della cultura cattolica in sintonia con la nuova sensibilità e la rinnovata domanda di coinvolgimento mimetico; per aggiornare tutte le modalità meditative della preghiera e della liturgia; per recuperare le numerose interpretazioni delle Scritture; per ravvivare il misticismo Cattolico; per vivificare la pienezza della nostra tradizione colta come un intero simultaneo".

I due libri. Si è sempre sostenuto che Dio stesso parla all'uomo in due modi, attraverso le Scritture e attraverso quel "grande discorso" denominato la creazione. McLuhan propone di riprendere in mano il Libro della Natura e il Libro della Scrittura: due libri "in assoluta armonia, anche se sono stati scritti in lingue interamente separate e distinte, uno nella lingua delle parole e uno nella lingua delle forme". Fin dall'inizio, i Due Libri hanno significato l'esistenza delle due alfabetizzazioni: colui che voleva leggere entrambi i libri, il "Grammatico", doveva essere versato nelle arti e nelle scienze, doveva essere capace di lavorare con qualunque lingua che incontrasse: imparava a leggere la lingua delle forme. "Il nostro ambiente contemporaneo di alfabetizzazioni multiple - è la conclusione di McLuhan - è un segno sicuro che i Due Libri stanno riprendendo il loro ruolo. L'istruzione moderna deve comprendere la formazione nella lettura di entrambi i Libri, il Divino e l'umano, il Vangelo e la cultura. Il Libro del Mondo oggi comprende l'alfabetizzazione dell'ecologia ambientale e quella dell'ecologia culturale, e ora anche tutte quelle nuove alfabetizzazioni che vengono alla luce ogni due o tre settimane - una moltitudine di forme che tuttavia ancora mancano di coordinamento".

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