UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I siti web, “luoghi” di missione

In questi ultimi due anni cir­ca 1.500 realtà ecclesiali hanno registrato il loro nuo­vo sito web presso la lista dei Si­ti cattolici che da 15 anni ne cu­ra il censimento. Lontani i tempi del boom di In­ternet, quando anche il mondo cattolico in Rete raddoppiava o­gni anno, ma sta decisamente migliorando la qualità della presenza.
10 Aprile 2012
In questi ultimi due anni cir­ca 1.500 realtà ecclesiali hanno registrato il loro nuo­vo sito web presso la lista dei Si­ti cattolici che da 15 anni ne cu­ra il censimento. Eppure, in questi due anni, i nu­meri della crescita effettiva sono stati molto più contenuti: i siti catalogati oggi sono 13.940, nel­l’aprile 2010 erano 13.400 e, quindi, sono aumentati di 540. I mille che mancano sono sem­plicemente quei siti che nel frat­tempo sono stati cancellati, o perché non esistono più o per il fatto che si trattava di vecchie pa­gine malfunzionanti, con conte­nuti da trapassato remoto e, per questo, tolti da siticattolici.it.
Lontani i tempi del boom di In­ternet, quando anche il mondo cattolico in Rete raddoppiava o­gni anno, ora l’incremento me­dio annuale è del 2%. A cresce­re di più sono stati i siti personali (più 9,3% in due anni), seguiti dagli ordini religiosi e istituti missionari (più 6,6%), dalle par­rocchie (più 5,3%) e dai siti isti­tuzionali, diocesani e uffici pa­storali (più 4,5%). Quindi ci so­no le associazioni e i movimen­ti ecclesiali (più 1,5%) e i porta­li dei luoghi cattolici (invariati rispetto a due anni fa).
Tra le parrocchie, le più attive si trovano nel Triveneto (più 11%). Anche quelle della Sicilia, Lazio e Campania crescono ciascuna del 7%. Frenano, e di molto, la Lombardia con un più 2,2% e l’Emilia Romagna (più 0,4%).
Fa più sensazione il divario al­l’interno della categoria com­prendente le associazioni e i movimenti ecclesiali: a fronte di un aumento del 10,2% delle confraternite, troviamo una re­gressione del 8,4% dei siti del­l’Azione cattolica e del 5% del­l’Agesci. Anche la GiFra scende del 17%, ma in parte come con­seguenza del loro accorpamen­to all’interno di un’unica Fra­ternità francescana. Molto atti­ve ed in forte crescita alcune congregazioni religiose: Gesui­ti, Clarisse, Famiglia benedetti­na, Domenicani. Ma la lettura di queste tenden­ze non rende ragione di un a­spetto fondamentale: i siti non solo nascono o muoiono, ma si trasformano nel corso del tem­po. Vediamo ancora le statisti­che per riscontrare che nell’ulti­mo anno, dei 750 siti comparsi tra gli «ultimi arrivi» sono stati 660 quelli veramente «nuovi», mentre per 92 di loro si trattava di realtà che, pur se precedente­mente approdate al web, hanno modificato i contenuti o hanno rinnovato l’interfaccia grafica.
C’è da rallegrarsene non solo per coloro che, a 17 anni della dif­fusione dell’Internet, prendono la decisione non scontata di «es­serci », ma anche e soprattutto perché buona parte di loro non si accontenta di stare semplice­mente in Rete, di lasciare una te­stimonianza riguardo alle mol­teplici realtà attive al suo inter­no, di trasporre su web infor­mazioni che generalmente diffonde a voce o su carta.
È l’eterna sfida che chiede non solo la presenza, ma esige la te­stimonianza. Agendo in que­­st’ottica, i siti vetrina lasciano il posto a vere community e na­scono spazi forniti di strumen­ti d’interazione e partecipazio­ne quali i social network a cui affidare messaggi, i forum nei quali discutere, le chat in cui darsi appuntamento, le sezioni multimediali da cui scaricare materiale e su cui caricare con­tributi audio e video, le aree ge­stibili da collaboratori a distan­za, le attività condivise via web­cam, le Messe e gli incontri di preghiera diffusi in streaming per chi è lontano o impossibili­tato a muoversi. È la risposta dei curatori della trasformazione del progetto on­line supportata da una motiva­zione abbastanza forte da per­seguire: quella nel web è una ve­ra e propria missione.
La tara concettuale che proba­bilmente pesava fin dalla gene­si su molti siti cattolici era quel­la di non mirare oltre l’orizzon­te circoscritto del territorio lo­cale e di un affezionato gruppo. Uno strumento che è, per defi­nizione, a vocazione planetaria si ritrovava utilizzato da alcuni «già evangelizzati» a vantaggio di altri «già evangelizzati». Per cogliere nel segno, invece, oc­corre svincolarsi da questa logi­ca e rinverdire quell’obiettivo prioritario di raggiungere chi non si contatta tramite le vie tra­dizionali.