UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il Convegno di Firenze comincia in rete

Avvenire intervista mons. Pompili sulle implicazioni "digitali" del cammino di preparazione al quinto Convegno ecclesiale nazionale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 e che avrà per te­ma In Gesù Cristo il nuovo umanesi­mo. «Il web - afferma il Direttore - è un elemento del contesto di Fi­renze 2015 che differenzia questo Con­vegno ecclesiale da tutti quelli che lo hanno preceduto».
 
29 Settembre 2014

Guarda al mondo digitale il cammino di preparazione al quinto Convegno ecclesiale nazionale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 e che avrà per te­ma In Gesù Cristo il nuovo umanesi­mo. «Il web, nella sua declinazione so­cial, è un elemento del contesto di Fi­renze 2015 che differenzia questo Con­vegno ecclesiale da tutti quelli che lo hanno preceduto», spiega monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazio­nale per le comunicazioni sociali. La sfida è quella di fare dell’evento del prossimo anno un appuntamento ca­ratterizzato dalla prossimità. 

Monsignor Pompili, il Convegno punta sulla Rete. Una scelta nel se­gno della Chiesa «in uscita»? 
Si tratta di un’opportunità che va va­lorizzata il più possibile, nella direzio­ne di quella cultura dell’incontro e del farsi prossimo che il Papa continua a raccomandare e praticare. Lo stesso web è una «periferia digitale» dove è possibile andare incontro anche ai lontani, a chi non entrerebbe in una chiesa ma può lasciarsi raggiungere da una parola diversa captata in un ambiente ormai così familiare. So­prattutto il web è un ponte verso le pe­riferie, verso le Chiese locali che san­no poco l’una dell’altra, ma che han­no esperienze straordinarie da condi­videre. La Chiesa grazie al web esce verso i lontani e verso le Chiese locali dalle quali c’è molto da imparare. 

A breve verrà lanciato il sito di Firen­ze 2015. Come Internet accompa­gnerà al Convegno ecclesiale? 
L’accompagnamento è già iniziato su una pagina per ora provvisoria ospi­tata sul portale Cei (l’url è comunque già quello del sito definitivo: www.fi­renze2015. it) che offre materiali di ap­profondimento, notizie su eventi e percorsi di preparazione che ovunque si stanno organizzando; e soprattutto le esperienze e le testimonianze di dio­cesi, movimenti e associazioni laicali, congregazioni religiose maschili e femminili. Una caratteristica impor­tante dello stile di questo Convegno è già evidente da questi materiali: l’u­manesimo in Cristo non è un model­lo astratto, un dover essere, ma un u­manesimo incarnato, dai molti volti. Il sito è stato pensato insomma come un luogo di formazione, incontro, ac­compagnamento prima, durante e an­che dopo il Convegno. L’obiettivo è che rimanga un punto di riferimento per la formazione e lo scambio di espe­rienze nel cammino della Chiesa an­chedopo Firenze 2015. 

Quale ruolo avranno i social network? 
I social, Facebook ( www.facebook.com/firenze2015) e Twitter (@ firenze_2015), sono già par­titi persino prima del sito ufficiale e in una settimana hanno visto incremen­tare rapidamente i membri. Essi a­vranno un importante ruolo di rilan­cio per valorizzare i materiali via via pubblicati, a partire dalle esperienze pervenute e da una loro rilettura te­matica, e per segnalare di volta in vol­ta i nuovi materiali pubblicati. E anche per raggiungere, attraverso le forme di condivisione tipiche del web, chi non entrerebbe mai nel sito di un’iniziati­va magari sentita come lontana, ma può venire incuriosito da una que­stione, un tema, una domanda in­contrati nei territori digitali che fre­quenta abitualmente. Il sito avrà co­munque una forte componente so­cial, sia per come funzionerà la cir­colazione dei contenuti, sia per la “community” che contribuirà a co­struire con articoli e interventi di vo­ci diverse. 

Il logo sarà individuato attraverso un concorso. Qual è il significato dell’i­niziativa? 
Il significato è il coinvolgimento, il camminare insieme, l’inclusione e l’a­scolto. Nello stile dialogico inaugura­to dall’«Invito» e seguito dalla rispo­sta dei tanti soggetti ecclesiali, anche la scelta del segno grafico che identi­ficherà l’evento vuole seguire lo stes­so metodo. Perché nulla si cala dal­l’alto e tutto si costruisce insieme. 

Per indicare la rotta a chi partecipa al concorso sono state individuate al­cune parole-chiave: umano, Chiesa, Gesù, Firenze, partecipazione. Come leggerle? 
Non sono evidentemente definizioni esaustive, ma accenni che possano aiutare a interpretare lo spirito del Convegno: il prendere sul serio le sfi­de che la contemporaneità ci pone e anche le tante istanze legittime che vengono sollevate, nella fiducia che l’umano che Gesù ci ha rivelato, fatto di prossimità e trascendenza insieme, ha ancora oggi molto da dire. E può farlo, in maniera gioiosa, anche grazie al “convenire” dei tanti volti, di donne e uomini, giovani e anziani, nativi e immigrati, sani o feriti che compon­gono il popolo della Chiesa di Dio.