UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il digitale torna
all'età della pietra

Arrivano sul mercato (per ora negli USA) nuovi DVD, in tutto e per tutto simili a quelli che usiamo già, ma con una particolarità unica: grazie ad uno strato «simile a pietra» posto al loro interno promettono di conservare i dati digitali incisi su di essi per mille anni.
1 Settembre 2011
All’inizio (o quasi) c’era l’uomo (meglio: l’ominide) che scoprì la pietra. E su di essa fondò la sua civiltà. La scrittura non esisteva ancora. Ma nella nostra immagine (grazie a fumetti, film e cartoon) abbiamo spesso rappresentato i nostri antenati mentre incidevano sulla pietra i loro messaggi e disegni più importanti. E in quel modo consegnavano al futuro per migliaia di anni. Oggi siamo tornati, più o meno, a quel punto. Per merito della società Milleniata, anche il nostro futuro digitale sarà inciso nella pietra.
Con un salto in avanti e al tempo stesso all’indietro nel tempo, capace di saldare in qualche modo i prossimi mille anni con l’era del paleolitico. Tutto merito degli M-Disc che, dopo anni di esperimenti e test, da domani arriveranno nei primi negozi americani. Si tratta di rivoluzionari dvd (con la stessa capacità di quelli tradizionali: 4,7 gigabyte), in tutto e per tutto simili a quelli che usiamo già, ma con una particolarità unica: grazie ad uno strato «simile a pietra» posto al loro interno promettono di conservare i dati digitali incisi su di essi per mille anni. Difficile dire come sarà il mondo nel 3011, ma a viene spontaneo pensare a un nostro pronipote all’ennesima potenza che, scavando nel suon giardino ipertecnologico di allora, si imbatterà per caso in un M-Disc e si ritroverà a sfogliare foto, filmini e scritti di un tempo che pensava ormai perduto. A patto, ovviamente, di riuscire a procurarsi un lettore in grado di leggere «i dvd dal cuore di pietra». Perché il vero problema dell’uomo moderno (e di quello del futuro) è proprio questo: inseguire la tecnologia. E quindi essere obbligato a cambiare ogni pochi anni i supporti sui quali salva i suoi beni digitali (documenti, foto, filmati, immagini). Lo sanno molto bene i possessori di film in super8 o in vhs, registrazioni su musicassette e album fotografici. Se non li convertono al più presto in digitale, rischiano di perderli per sempre. Non solo e non tanto perché i supporti su cui sono stati «fermati» si deteriorano fino a farli diventare inutilizzabili, ma soprattutto perché stanno sparendo o sono già spariti gli apparecchi in grado di riprodurli. Peccato che anche dopo avere salvato i loro preziosi film super8, i vhs o le musicassette in digitale, il problema non sarà finito. Oggi, infatti per le fotografie va per la maggiore il formato jpg, ma in futuro? Inutile farsi illusioni: ogni cinque, sei o al massimo dieci anni, dovremo riconvertire tutti i nostri beni digitali in nuovi formati, altrimenti non avremo più apparecchi o programmi in grado di riprodurli. Una «condanna» che vale anche per gli M-Disc, che possono essere incisi da lettori speciali (per fortuna non costosissimi) ma utilizzati da qualunque lettore di dvd (finché esisteranno). Tutto bene. Ma allora, direte voi, cosa serve avere un supporto nato per durare mille anni, se fra dieci o venti non ci saranno in giro più lettori in grado di leggere questi nuovi dvd? Serve. Perché l’utilità degli M-Disc – ultimo paradosso di questi dvd millenari col cuore di pietra – è legata all’immediato futuro. Alzi la mano, infatti, chi non si è mai trovato tra le mani un dvd diventato inservibile a causa dei graffi e delle troppe «manipolazioni» dei propri figli. Chi non ha mai perso preziose foto perché gli si è rotto un hard disc portatile o gli si è rovinata una chiavetta Usb. Oppure chi non riesce più a leggere quel compact disc dei Beatles che gli piaceva tanto. Gli M-Disc serviranno a non incappare più in simili problemi. A garantirci cioè che fra 10, 20 o 30 anni ritroveremo intatti gli scatti e i filmini dell’infanzia dei nostri figli e dei nostri nipoti. E l’ultimo paradosso di questa invenzione (testata persino nei laboratori militari americani) è che a farci rivivere delle grandi, vere emozioni sarà un disco dvd con un cuore di pietra. Un’emozione così – direbbe la pubblicità – non ha prezzo. Invece, come ogni oggetto commerciale, ce l’ha, eccome. Ma stavolta non è proibitivo. Ogni singolo M-Disc costerà 2,99 dollari (poco più di 2 euro), 13,89 dollari ogni pacco da 5 e 26,59 dollari per le confeziono con 10 dischetti. Su Amazon.com c’è in vendita uno «starter-kit» che comprende un lettore di M-Disc e 25 dischetti a 208,99 dollari, poco più di 144 euro. Pagabili, quindi, senza dovere chiedere una dilazione di mille anni.