UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il dopocresima con la telecamera

La Risurrezione in un video, secondo i ragazzi e i giovani della parrocchia di Fiumana, un paese di 1500 abitanti a dieci chilometri da Forlì. È l’attività culturale per il 2013 del gruppo postcresima che coinvolge una ventina di giovani, animati dall’impiegata Raffaella Masotti, sposata e con tre figli, Lucia, Lucrezia e Lorenzo, quest’ultimo coinvolto nel gruppo, aiutata da Raffaele Masotti, Paola Bergamini e Cinzia Donati, tutti sposati e con figli.
2 Aprile 2013
La Risurrezione in un video, secondo i ragazzi e i giovani della parrocchia di Fiumana, un paese di 1500 abitanti a dieci chilometri da Forlì. È l’attività culturale per il 2013 del gruppo postcresima che coinvolge una ventina di giovani, animati dall’impiegata Raffaella Masotti, sposata e con tre figli, Lucia, Lucrezia e Lorenzo, quest’ultimo coinvolto nel gruppo, aiutata da Raffaele Masotti, Paola Bergamini e Cinzia Donati, tutti sposati e con figli. Guidati dal regista Alessandro Quadretti di Forlì, i giovani si ritrovano in parrocchia ogni giovedì sera, da novembre, per il laboratorio di video-montaggio al computer che si concluderà il 18 aprile. Il prodotto finale avrà come protagonisti tutti i ragazzi e giovani, ognuno dei quali racconta la Resurrezione attraverso le attività svolte durante il giorno. Qualche esempio? Racconta Agnese: «Quando vado al corso di nuoto in piscina, mi sento me stessa e libera. Quindi per me Risurrezione è vita nuova e libera». Aggiunge Jacopo: «Interpreto la Risurrezione con la musica o meglio con il suono della frusta che schiocca ritmando le note, e oltrepassa la barriera stessa del suono. Quindi per me la Risurrezione è superare i limiti dell’uomo, della natura umana».
Anche Maria Giulia ricorre alla musica della sigla del film Titanic che esegue col flauto traverso: «Questa musica mi aiuta ad andare oltre l’immaginazione umana, oltre la morte». Commenta l’animatrice Raffaella: «Ognuno dei ragazzi, così, è protagonista del video con la sua personale espressione: chi suona, chi danza, chi disegna, chi fa sport.
Sono i mezzi per esprimere una vita nuova comune e spirituale di tutto il gruppo, attraverso il contributo di ciascuno. Il risultato? Un video comunitario». Sono cinque anni che il gruppo del postcresima lavora, attraverso il teatro, la musica e quest’anno il video. Raccontano all’unisono: «Con questi mezzi di comunicazione scopriamo anche come esprimere i nostri sentimenti e le emozioni, fra cui la rabbia, la gioia, i sogni, le speranze, le delusioni e in fondo la fede». Chiosa Raffaella: «Come genitori, famiglie e parrocchia, abbiamo scoperto che fare attività culturali di gruppo significa conoscersi e formarsi».
Ogni anno il laboratorio si conclude in un week end di giugno con un campo estivo guidato dal parroco don Carlo Camporesi, che spiega: «Quest’attività, legata all’Ufficio diocesano della pastorale giovanile, è importantissima perché forma i giovani, tutti protagonisti, partendo dalla loro vita quotidiana. Inoltre, quasi tutti diventano animatori in parrocchia». Il prossimo obiettivo? La redazione di un giornalino per ora cartaceo, ma in prospettiva online.