Le notizie di cronaca di questi giorni hanno incrociato, come spesso avviene, una serie di domande cosiddette esistenziali: “Cosa ci aspetta?”; “Perché le tragedie?”; “Cosa possiamo fare per la pace?”… Sono questioni fondamentali che interpellano le coscienze aprendo anche percorsi di comprensione di ciò che avviene. Il fatto stesso che vengano a galla nel flusso indistinto delle notizie è già un segnale da cogliere con attenzione. Per certi versi ricordano agli operatori della comunicazione e dell’informazione un compito spesso ignorato: non essere solo esploratori dei contorni di ciò che avviene ma andare in profondità dei fatti che prorompono nella storia. C’è sempre un “oltre” che supera l’apparenza. È quella pausa di riflessione che subentra all’ipertrofia del presente. Gli interrogativi non nascono mai per caso ma hanno radici lontane. Ecco, dunque, una frontiera interessante su cui condurre la comunicazione e l’informazione.
Vincenzo