UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il grande ritorno dei classici cristiani

Tra i libri da mettere in valigia per le vacanze c’è da segnalare un ritorno importante e significativo, quello degli scrittori cri­stiani, che nell’ultimo decennio so­no stati via via ignorati dai grandi gruppi editoriali ma non dai lettori.
16 Luglio 2010
E' un’estate molto particolare quella di quest’anno, perché, tra i libri da mettere in valigia, c’è da segnalare un ritorno importante e significativo, quello degli scrittori cri­stiani, che nell’ultimo decennio so­no stati via via ignorati dai grandi gruppi editoriali, nonostante i loro li­bri abbiano rappresentato tappe fon­damentali per la costruzione di un ca­talogo prestigioso, dimenticati dal di­battito critico, ma non dai lettori, che hanno però sempre amato i loro libri e hanno fatto diventare, ad esempio, Le cronache di Narnia di C.S. Lewis un long-seller di grande attualità.
Ora ritrovano un loro spazio, in tan­te iniziative editoriali, che fanno pre­supporre non certo un interesse e­stemporaneo, ma la volontà di ripor­tare in vita i 'classici' della letteratu­ra di ispirazione cristiana. Ed è una riscoperta che trova in G.K. Chester­ton, lo scrittore di questa calda esta­te, visto quanto numerose sono le ri­proposte dei suoi libri, a partire dal­le novecento fittissime pagine de I racconti di Padre Brown (nella foto interpretato da Alec Guinness) tutti i quat­tro libri in un unico tomo, pubblica­to dalla San Paolo nella collana 'Ca­polavori' (euro 28,00), un’occasione per stare insieme a questo piccolo prete che, pur sapendo tanto di teo­logia e di filosofia, non difetta, al di là della sua aria simpatica, di un finis­simo intuito e di un’incredibile astu­zia. Di Chesterton, mentre Morganti editore ha in preparazione una nuo­va edizione integrale de La sfera e la croce, Lindau manda in libreria due testi che sono legati uno all’altro: E­retici (pagine 264, euro 19,00) e Orto­dossia (pagine 256, euro 18,00). Il pri­mo testo è una raccolta di saggi in cui Chesterton mette in discussione, in modo acceso e corrosivo, le idee del­la sua epoca. Pubblicato nel 1905 il li­bro era diventato oggetto di una sfida da parte della criti­ca che chiedeva all’autore di indicare quale fosse la pro­pria visione del mondo. Nel 1908 esce Ortodossia, un’au­tobiografia filosofica, in cui Chesterton mette a fuoco l’imprescindibilità dalla fede cristiana, di cui argomenta con rigore, ma senza rinun­ciare al gusto per il parados­so, l’assoluta ragionevolezza, rite­nendo che «sia una fede convincen­te. Ma se così non fosse, essa costi­tuisce perlomeno una coincidenza reiterata e sorprendente», oltre a sot­tolineare che «questo libro è da con­siderarsi una guida alla lettura di E­retici, e ha l’intento di aggiungere il punto di vista positivo accanto a quel­lo negativo». Non è finita la festa per il grande scrit­tore inglese che sembra voler ripren­dersi quel posto d’eccellenza che gli spetta: sempre Lindau avvia una nuo­va collana di letteratura ispirata ai va­lori cristiani, 'L’aquila e la colomba'. Nella convinzione che «il contributo che il cristianesimo ha offerto all’uo­mo moderno – alla sua crescita spiri­tuale, alla sua capacità di affrontare le sfide complesse del nostro tempo – ha assunto anche la forma della finzio­ne letteraria, della creatività libera, della narrazione popolare. In poche parole, del romanzo, della poesia, del­la letteratura di genere» la collana in­tende riproporre romanzieri noti co­me Georges Bernanos, Graham Greene, lo stesso Chesterton (per ci­tarne solo alcuni), ma anche scritto­ri meno conosciuti, come il filosofo (e giallista) Ralph McInerny , tutti acco­munati da questa appartenenza i­deale. Ha inaugurato la collana il pri­mo romanzo scritto da Chesterton e pubblicato nel 1904, Il Napoleone di Notting Hill, tutto da riscoprire nel suo humour quasi surreale e nelle a­t­mosfere fantastiche della narrazione. Continua anche l’interesse verso C.S. Lewis di cui sempre Lindau pubblica Miracoli (pagine 272, euro 19,50), un saggio che mette in luce «la natura cristiana» del miracolo. Scrive Lewis: «Per questo motivo, la domanda se i miracoli accadano davvero non può trovare una risposta semplicemente nell’esperienza. Ogni evento che sia possibile definire miracolo è, in ulti­ma istanza, qualcosa che si presenta ai nostri sensi, qualcosa che si è visto, udito, toccato, odorato o gustato. E i nostri sensi non sono infallibili».
Ritorna, a trent’anni di distanza, nel­la Bur Rizzoli, una collana che aveva trovato in Giovanni Testori e in don Luigi Giussani gli ideatori, un’espe­rienza editoriale breve quanto inten­sa che aveva preso avvio proprio da un dialogo tra lo scrittore e il sacer­dote, Il senso della nascita. Ora arriva in libreria la seconda serie dei «libri della speranza», collana diretta, ora, dal poeta Davide Rondoni, che pre­senterà gli uomini, le storie e i gran­di temi della spiritualità contempo­ranea. Escono in questi giorni i primi due titoli. Il primo è un romanzo del­lo scrittore tedesco Louis de Wohl, At­tila (pagine 304, euro 10,50), che ci racconta, in un Occidente governato da persone interessate solo a mante­nere il proprio potere, l’incontro tra colui che «è il simbolo dei pericoli che minacciano la civiltà» e papa Leone I. C’è poi la storia di un santo quasi sconosciuto, definito da don Luigi Giussani «l’emblema stesso della san­tità cattolica». Davide Rondoni con Hermann (pagine 182, euro 9,50) ci presenta il romanzo di un uomo dal­la «vita storta e santa puntata alle stel­le ». In preparazione ci sono un Léon Bloy e una scelta delle lettere di Flan­nery O’Connor, affidate alla curatela di Elena Buia, che ha dato poco pub­blicato un ritratto critico-biografico della grande scrittrice americana, Il mistero e la scrittura (Ancora, pagine 112, euro 12,50). Gribaudi invece con­tinua la riproposta delle opere del grande scrittore polacco Jan Do­braczynski,
con Prima che cali il buio (pag. 352, euro18.00) sulla figura at­tualissima di Geremia, mentre San Paolo riporta in libreria uno dei ro­manzi più 'forti' e attuali di Berna­nos, Sotto il sole di Satana (pagine 332, euro 19 ,50).
Si tratta di un ritorno che vede scen­dere in campo, anche editori come Adelphi che ha deciso di pubblicare i romanzi più importanti di François Mauriac , a partire da Thérèse De­squeyroux (pag. 139, euro 16.00), ro­manzo che pone al centro la figura ambigua di una donna schiacciata dalla chiusura della famiglia, che ten­ta di avvelenare il marito. O anche Bompiani che a fine anno manderà in libreria il terzo volume delle 'Opere complete' di Giovanni Testori, quel­lo relativo agli ultimi anni Settanta e agli Ottanta, con non poche sorpre­se.
Ritornano, infatti, anche gli scrittori italiani, penalizzati da un inspiegabi­le oblio. Cantagalli nella nuova serie dei 'classici cristiani' ha proposto nuove e accurate edizioni di due libri da decenni introvabili: il Diario di un parroco di campagna ( pagine 184, eu­ro 12,00) di Nicola Lisi, scrittore tut­to da riscoprire e Sant’Agostino (pa­gine 260, euro 18,00) che riporta l’at­tenzione su un’esperienza novecen­tesca fondamentale come quella di Giovanni Papini . 'Classico contem­poraneo' può essere definito a tutti gli effetti anche Orfeo in Paradiso di Lui­gi Santucci , ripubblicato da Marietti (pagine 224, euro 15,00), che riletto in una visione più ampia si pone nel solco tracciato da Lewis con Le lette­re di Berlicche. E sempre Marietti ri­scopre un nome-cardine della poe­sia italiana del Novecento, una gran­de voce poetica mai allineata alle mo­de del tempo, quella di Margherita Guidacci, inspiegabilmente esclusa dal canone della nostra poesia, ma che dimostra la sua forza e la sua mo­dernità in questa antologia, Poesia co­me un albero, curata da Giovanna Fozzer (pagine 132, euro 15,00), in­treccia gli elementi essenziali della biografia e della figura umana, quasi un ritratto, della poetessa, con il ger­minare della sua opera letteraria e cri­tica.
La mappa si allarga e ha bisogno di lettori per riportare in vita la questa grande 'biblioteca' della nostra spi­ritualità che ha avuto modi e struttu­re originalissime per esprimersi. Ora manca solo il grande ritorno di Italo Alighiero Chiusano e Mario Pomilio, figura cardine degli anni Sessanta e Settanta: perché non scommettere sui suoi «scritti cristiani»?