UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il sacro che illumina la scena

Mai come in queste giornate che annunciano l’autunno, Lucca mi è sembrata così bella e così piena di luce. Luce so­prattutto spirituale. Viavai di gente, di spettatori attenti e curiosi, giova­ni soprattutto che si muovono da un angolo all’altro della città.
26 Settembre 2011
Mai come in queste giornate che annunciano l’autunno, Lucca mi è sembrata così bella e così piena di luce. Luce so­prattutto spirituale. Viavai di gente, di spettatori attenti e curiosi, giova­ni soprattutto che si muovono da un angolo all’altro della città. Fino a do­menica 25, infatti,  si è svolta la rassegna I teatri del sacro, che, attenzione, non è, come di solito risultano i co­siddetti Festival di cui vi è fin trop­pa abbondanza, una semplice ve­trina e esposizione di nuovi spetta­coli. È, e vuole essere, la manifesta­zione, qualcosa di ben diverso e più efficace. È un progetto artistico e cul­turale dedicato alle intersezioni, sempre più diffuse, fra ciò che si de­finisce teatro e la ricerca spirituale. Meglio è, come dicono gli stessi or­ganizzatori, un «corpo a corpo», li­bero e sincero, con le domande del­la fede. Tanti e ciascuno con caratteristiche precipue, sono i gruppi presenti. Ben 27: quelli selezionati da una saggia giuria. Compagnie professioniste al­le quali, valore aggiunto, si affianca­no un gruppetto di altre amatoriali. Tre o quattro appunta­menti al giorno che si vorrebbero segui­re tutti. Ogni spetta­colo denuncia fer­vore creativo e una marciata originalità. Molti degli spettacoli rimandano ai temi o alle figure bibliche. C’è la sto­ria di Ruth affrontata con bella e semplicità. Riappare l’episodio e­vangelico di Lazzaro riletto con toc­chi di felice umorismo. Quanto al personaggio di Judith e affaccia alla ribalta per leggeri passi di danza. Ec­co Judith e il suo angelo della brava e sensibile Julie Ann Anzilotte. A se­guire narrata dagli effervescenti pi­sani 'Sacchi di sabbia' Abraam e I­saac in chiave di cartoon animato. Non può mancare naturalmente la figura di Maria. Un giovane gruppo amatoriale lucchese si lancia in una libera e fresca rilettura di In nome della madre di Erri De Luca e pre­senta Miriam in un bianco candore di immagini e di parole; mentre Ren­zo Martinelli del milanese «Teatro i» ricava dall’ardito, e ricco di sensibi­­lità, poemetto Maria di Aldo Nove un superbo oratorio di suoni e voci. Più audaci sono altre proposte. Quella, ad esempio, che arriva dal­lo spietato, complesso, vagamente testoriano, e forse un po’ troppo grondante di letteratura, L’amore impaziente di Valeria Moretti. È il tormento e l’estasi di una donna che, votata alla monacazione, si dibatte fra carne e spirito. Un banco di pro­va per la brava, e drammatica, Da­niela Poggi. Ci può essere però la scintilla dello spirituale anche in testo di Copi, il fa­moso e trasgressivo 'cartoonist' franco-argentino. E questa, ne La giornata di una sognatrice dove tut­to è all’insegna del surrealismo più spinto, la cercano e la trovano – ed è 'la gioia di vivere' – gli spiritosi at­tori della compagnia Alkaest.
Ma il vero colpo di frusta arriva da Guai a voi ricchi scritto e interpre­tato da Giovanni Scifoni. Un mono­logo che trafigge la coscienza. Un racconto di crisi umane, paradossa­li, che costringono a laceranti, 'scandalose' domande: cos’è la giu­stizia? E se Dio esiste perché è silen­zioso? Con foga giovanile, con scat­ti ribelli ma anche momenti di au­tentica commozione il Narratore volge indietro lo sguardo agli anni 60. Quando in certe sale parrocchiali qualcuno poteva leggere anche Marx e conciliarlo con Cristo, si par­lava di 'peccato sociale' e di preti o­perai. E di là dall’oceano c’erano pre­ti guerriglieri e un vescovo monsi­gnor Romero veniva sacrificato sul­l’altare per sete di giustizia. Molto simpatico e sorridente, grande ca­pacità comunicativa ed energia mai al risparmio, Giovanni Scifoni (era nel cast di La meglio gioventù) ag­gancia dal primo istante il pubblico e Guai a voi ricchi è forse alla pun­ta di diamante di questa seconda, riuscita, edizione dei Teatri del sacro organizzato da Federgat e Fonda­zione Comunicazione e Cultura – Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei.