UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il Vescovo Trasarti nomina don Giacomo Ruggeri, vice direttore de “il nuovo amico” e responsabile delle pagine diocesane di Fano

Il Nuovo Amico è lo strumento che la Chiesa di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola ha per “farsi sentire”, per leggere gli avvenimenti alla luce del grande Avvenimento: l’incarnazione del Figlio di Dio. C’è un cambio di responsabilità nella Redazione di Fano.
30 Gennaio 2009

Il Nuovo Amico è lo strumento che la Chiesa di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola ha per “farsi sentire”, per leggere gli avvenimenti alla luce del grande Avvenimento: l’incarnazione del Figlio di Dio. C’è un cambio di responsabilità nella Redazione di Fano. Ringraziamo il Dott. Enzo Uguccioni per la lunga collaborazione come Vice Direttore del Nuovo Amico e come responsabile della Redazione di Fano, per l’impegno competente profuso nel faticoso, talvolta solitario, ma necessario e inutile lavoro dell’informazione in Diocesi. Grazie al Dotto Uguccioni per le notizie-eventi raccolte e narrate della Chiesa Fanese. Grazie per l’attenzione creata intorno a tante espressioni della vita diocesana. Don Giacomo Ruggeri, ora, assume con tale nomina la responsabilità di Vice Direttore generale del Nuovo Amico e come responsabile delle pagine fanesi: il giornale sviluppi l’espressione collegiale di tutta la Diocesi attraverso collaborazioni vaste e rappresentative, attraverso sinergie necessarie e intelligenti con il sito della Diocesi e vari media presenti nel territorio. Le nostre pagine non sia una registrazione acritica di eventi e avvenimenti, bensì “laboratorio pastorale”, provocazione, luogo di dibattito e confronto ecclesiale.

A Don Ruggeri lo attende un lavoro di ritessitura della tela delle comunicazioni e precisamente:

-Stabilire una nuova qualità della comunicazione all’interno della comunità ecclesiale e con coloro che se ne sono allontanati, con la consapevolezza delle difficoltà di interagire tra operatori pastorali, laici e sacerdoti.
-Fare in modo che la testimonianza della comunità cristiana possa divenire luce comunicativa e lievito fecondo nella storia e nella società.
-Farsi presenti nel territorio, intervenire sulle opinioni, sulle scelte e le azioni del proprio ambito vitale. Il credente possa contribuire alla creazione di una migliore società sulla base dei suoi valori cristiani.
-Saper narrare ciò che contraddistingue il proprio essere credenti e i progetti della comunità. Ciò comporta l’individuazione di persone in grado di parlare della Chiesa nel linguaggio dei media e di parlare della cultura pubblica in modo che anche gli operatori pastorali possano capire. Capacità comunicative tali da presentare la posizione della Chiesa in maniera concreta e al tempo stesso favorendo l’attenzione alle sue scelte, indicazioni, principi e valori.
-Esprimere una lettura cristiana ed ecclesiale dei grandi avvenimenti sociali, culturali, politici, ambientali e di cronaca del nostro territorio.
-Permettere la comunicazione tra i grandi centri urbani e la periferia (zone montane, piccole comunità, paesi ai confini della Diocesi).
-Far parlare, dialogare, dibattere e stimare le Associazioni, i Gruppi e i Movimenti in modo da poter “camminare assieme”.
È una impresa di tutti. Buon lavoro.

23 gennaio 2009, S. Francesco di Sales
Armando Trasarti
Vescovo