UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Imola: una vetrina che aiuta a pensare

È convinto che sia compito delle parrocchie mobilitarsi. «Va vinta la stanchezza intellettuale e persuasa la comunità cristiana che la lettura di un buon libro è una ricchezza», spiega Eugenio Dal Pane, docente di lettere in pensione che si è trasformato in editore con Itacalibri. E da sei anni, fra Bologna e Imola, propone alle parrocchie titoli da far conoscere e diffondere.
19 Febbraio 2013
È convinto che sia compito delle parrocchie mobilitarsi. «Va vinta la stanchezza intellettuale e persuasa la comunità cristiana che la lettura di un buon libro è una ricchezza», spiega Eugenio Dal Pane, docente di lettere in pensione che si è trasformato in editore con Itacalibri. E da sei anni, fra Bologna e Imola, propone alle parrocchie titoli da far conoscere e diffondere. «Serve una stretta collaborazione fra editori, librerie e parrocchie. La buona stampa è uno spazio da coltivare. E il libro è uno dei maggiori strumenti per aiutare a formarsi una mentalità. Mentalità che deve essere cristiana e che deve avere al centro la bellezza di dirsi cristiani». Il ventaglio può abbracciare diverse proposte. Si può andare dal banco di volumi che si trova in fondo alla chiesa e che diventa una piccola bussola editoriale alla fine delle Messe. Oppure è possibile imboccare la via di suggerire un titolo al mese alla comunità. «Qualsiasi sia la strada – afferma Dal Pane – occorre far passare l’idea che la lettura è un fattore essenziale nella pastorale. Perdere l’abitudine a leggere significa lasciarsi alle spalle preziosi occasioni formative. Perché un’opera letteraria o un saggio d’ispirazione cristiana aiuta a far capire come la fede possa tradursi nel quotidiano». Da qui il suggerimento. «Se le parrocchie tornassero a guardare con favore all’editoria cattolica, si svilupperebbe un potenziale educativo lasciato adesso ai margini». C’è anche un altro elemento da tenere presente. «Di fronte alla mole di titoli che escono, non è facile orientarsi. E il credente rischia di smarrirsi. Per questo i parroci dovrebbero consigliere i testi da leggere». Magari il tutto affiancato dalla presentazione del libro stesso o da un incontro con l’autore.