questo fine settimana sarà segnato dal viaggio di Benedetto XVI in Africa, evento che si annuncia di prima grandezza sullo scacchiere internazionale. Eppure, si potrebbe fin d’ora scommettere che se non ci saranno intoppi polemici − tipo condom et
similia − la trasferta apostolica non bucherà il video. Le opinioni pubbliche delle cosiddette società avanzate sono ormai troppo anestetizzate e rese quasi insensibili ai criteri dell’obiettività nella rilevanza delle notizie. L’estemporaneità, ma anche la casualità, fanno spesso da padrone. A meno che non scatti la polemica appunto, o non spuntino all’improvviso fatti choccanti sul piano dell’emotività. Noi di
Tv2000 seguiremo questo viaggio con un interesse − se possibile − ancora maggiore dei precedenti. Quella terra e i suoi drammi lo esigono, lo esige la nostra intelligenza, la nostra volontà di sentire dentro di noi il respiro del mondo. Ora che la Lega vuol tornare ai problemi del territorio, e viene ridato sperabilmente a tutti di ragionare su cose serie senza incorrere in inutili
querelle radiofoniche, bisogna dire che c’è un leghismo dell’anima che non ha i confini del partito di Bossi, essendo probabilmente assai più ampio, perché arriva talora a lambire anche gli insospettabili, cioè chi si pone dinanzi ai volgari problemi del mondo con quel sopracciò fintamente intellettuale che è parente stretto dello snobismo pigro e provinciale. I poveri sono sempre un incomodo. E se non li si assume come la piattaforma di riferimento, cui rapportare i giudizi storico-politici, resteranno come intrusi insopportabili alla vista. Dunque, meglio è non guardarli neppure. Il papa se la veda da solo. Ecco, noi invece vorremmo esserci, in quel viaggio, e considerarlo come evento pertinente la nostra attiva curiosità sul mondo. Il servizio che come Tv2000 faremo, con le
chance che sono oggi a nostra disposizione, vorrà essere in qualche modo espressivo di quello sforzo inclusivo circa il mondo che è l’unico adatto per attribuire contorni reali anche ai disagi e ai problemi di casa. Insomma, nella nostra cronaca non ci saranno inflessioni scontate, neppure in senso pietistico, ma scelte distintamente calibrate e soppesate sulla situazione contingente e sulle concrete prospettive di futuro. Se non si riparte dall’Africa, il nostro diventa un Paese pleonastico.