UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Internet come “spazio sacro”

Con il Sir, un viaggio in sei tappe per scoprire persone e comunità che in tutto il mondo promuovono una “comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”, come indicato da Papa Francesco nel messaggio per la GMCS. Quarta tappa: Irlanda, dove nel 1999, i Gesuiti hanno fondato “Sacred Space”, per aiutare le persone nella loro preghiera quotidiana.
3 Giugno 2014

Internet come “spazio sacro”. È una scommessa vinta quella della Provincia gesuita irlandese, che nel 1999 fonda “Sacred Space” (http://www.sacredspace.ie/), “spazio sacro”, appunto, con l’obiettivo di “aiutare le persone nella loro preghiera e riflessione quotidiana”. Così, dopo aver varcato i confini di Africa (“Radio Veritas”), America del Nord (CatholicsComeHome.org) e Asia (YouthPinoy), il viaggio del Sir sul tema della 48ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (1° giugno) fa tappa in Europa, più precisamente in Irlanda. Sono le parole di Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale ad accompagnare la scoperta di questo nuovo progetto. “Dobbiamo recuperare un certo senso di lentezza e di calma - afferma il Pontefice -. Questo richiede tempo e capacità di fare silenzio per ascoltare”. È quello che avviene in “Sacred Space”, dove l’utente trascorre in media quattro minuti e mezzo, “un tempo - commenta il direttore, il gesuita padre Piaras Jackson - che ci distingue dall’utenza ordinaria di Internet e ci dice che sta succedendo qualcosa di speciale!”. Cosa? E come avviene questo contatto? E poi perché un sito per pregare?

Un sito in 20 lingue. “Inizialmente - spiega padre Jackson - il progetto era stato pensato solo per la Quaresima, ma apparve subito chiaro che aveva un valore duraturo, dal momento che altre lingue venivano aggiunte dai traduttori, nei diversi Paesi. E così siamo andati avanti, tanto da festeggiare quest’anno il 15° anniversario di presenza on line”. Attualmente il sito è disponibile in 20 lingue. L’obiettivo è sempre lo stesso: “Aiutare le persone nella loro preghiera e riflessione quotidiana, proponendo una preghiera al giorno. Forniamo anche risorse per sostenere le persone in una vita cristiana frutto di riflessione”. Il sito, puntualizza il direttore, “si rivolge a tutte le persone di buona volontà ed è utilizzato dai cristiani di tutto il mondo. Il 70% degli utenti è cattolico, il resto appartiene a una varietà di denominazioni cristiane”. Nel corso dell’ultimo anno, aggiunge, “abbiamo avuto più di 5 milioni e mezzo di visite, 24.000 solo Mercoledì delle Ceneri, che è sempre il giorno di maggiore attività ed è considerato l’anniversario del sito”. Il funzionamento del portale è molto semplice. “Sacred Space”, illustra il direttore, “ha creato una rete di persone in tutto il mondo che utilizzano un unico sistema per pubblicare in più lingue. Le traduzioni vengono prodotte nei diversi Paesi dai gesuiti e da loro colleghi, in alcuni casi, e, in altri, da laici, a volte lavorando separatamente, ma unendo gli sforzi on line”.

La cultura dell’incontro. Padre Jackson sottolinea anche un certo legame tra il portale e il tema della Giornata 2014, “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. “Sacred Space”, infatti, invita “le persone alla forma più vera d’incontro: un incontro cuore a cuore con Dio. Il sito si distingue per il fatto che non parla alla gente di una vita di preghiera da vivere altrove, ma propone alle persone di pregare proprio lì dove sono, davanti al computer”. Certamente, aggiunge il gesuita, “questo oggi significa qualcosa di diverso, dal momento che i nuovi dispositivi - tablet e smartphone - sono diventati così popolari: per tanti sono il vero pc e per molti sono diventati diario personale, album delle foto, punto di riferimento e, grazie a noi, libro di preghiere”. In che modo? “Il metodo ignaziano utilizzato - risponde Jackson - porta le persone a iniziative di preghiera orientate al Vangelo, le aiuta a entrare in contatto con Dio e a collegare la buona novella con la propria vita. Ci sono persone che trovano la fede e la preghiera per la prima volta, molte sono sostenute nella preghiera quotidiana e altre ancora ritornano a un’abitudine di preghiera: tutti esprimono la loro gratitudine”. Ecco, “il sito promuove una cultura dell’incontro consentendo alle persone di ritrovare se stesse e incontrare Dio in un modo nuovo e vivificante”.

Il sale a Internet. “Siti come il nostro - riflette ancora il gesuita - portano il sale a Internet, sono la luce del World Wide Web. La nostra semplicità, infatti, è ingannevole: all’utente viene proposta un’esperienza semplice, ma in una modalità che risulti adattabile alle diverse situazioni in cui si viene a trovare. Che si tratti di tablet costoso o di cellulare a basso costo, la preghiera quotidiana viene proposta in modo coerente, efficace e gratuito. Coloro che usano il sito capiscono che ciò che è importante è il messaggio del Vangelo. Le persone spesso ci dicono quanto apprezzano il fatto di sapere che non sono sole quando pregano on-line, dato che in ogni ora del giorno oltre 650 persone si uniscono nella stessa preghiera”. Questo “ci gratifica molto”: “Ci rallegriamo quando le persone ci raccontano delle iniziative adottate, utilizzando la nostra preghiera all’inizio della giornata scolastica, distribuendola in diverse lingue, nelle carceri o negli ospedali, dedicando del tempo a Dio a casa, in viaggio o in ufficio”. E così, conclude, “continuiamo il nostro impegno”, giorno dopo giorno, invitando sempre alla preghiera e alla riflessione.
 
(Vincenzo Corrado)