Primo Paese per l’utilizzo dei social network. Leader mondiale per la diffusione degli smartphone e per l’utilizzo di mp3 e iPod. Maglia rosa per i prezzi della telefonia mobile. Gran Bretagna? Stati Uniti? Giappone? No, no. Italia. La sorpresa arriva dal Rapporto di Ofcom ( International Communications Market Report) diffuso nei giorni scorsi, e rilanciato ieri dall’Agcom. Il nostro Paese, segnato da un digital divide molto forte fra diverse aree della penisola e una diffusione di banda larga e sistemi di connessione non ancora capillari come altre realtà mondiali, spicca in questa classifica, con punti di assoluta eccellenza. Quello economicamente più interessante riguarda il settore della telefonia mobile – la cui penetrazione è la più elevata del mondo, oltre il 150% – e che assurge ormai a paradigma anche per l’utilizzo delle applicazioni più sofisticate.
Dal rapporto Ofcom emerge in particolare come in Italia i prezzi dei servizi mobili dal luglio 2009 al luglio 2010 sono diminuiti del 24% (migliore performance europea) e risultano in assoluto i più bassi (al pari del Regno Unito) rispetto a quelli degli altri Paesi europei. Inoltre ben il 24% dei consumatori (la percentuale più alta in Europa) ha ridotto la spesa pro-capite nella telefonia mobile negli ultimi 12 mesi; i prezzi per il mobile broadband sono i più bassi e il mercato della larga banda mobile risulta più maturo rispetto agli altri Paesi. Prezzi ma non solo. In Italia c’è anche la più alta la diffusione dei telefonini intelligenti (26% della popolazione sopra i 13 anni e 66% degli utilizzatori abituali di internet) e la quota di abitazioni servite solo dalla telefonia mobile è la più significativa tra i principali Paesi sviluppati (il 29%). Una conferma che arriva anche dai cellulari tradizionali: sono uno e mezzo per ciascun italiano.
Ma in Italia impazzano i social network: è una mania che interessa il 66% degli utilizzatori di internet (la percentuale più elevata al mondo), in particolare per quanto riguarda l’accesso a Facebook. Stando alla ricerca, la percentuale di internauti che ne fa uso è il doppio rispetto al Giappone (33%). Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti (64%), seguiti dal Regno Unito (62%). L’Italia si piazza bene anche nella messaggeria istantanea dal web, con il 53%, dietro solo alla Francia (65%), e nel Voip (28%, contro il 29% di Francia).
«Le informazioni contenute nel rapporto Ofcom sono confortanti – il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò – non solo per le conferme sulle dinamiche di prezzo del settore ma anche per quanto concerne la diffusione delle più avanzate tecnologie della comunicazione nel nostro Paese, il cui mercato interno risulta tra i più grandi al mondo. Colpisce – aggiunge inoltre Calabrò – l’esistenza di un forte interesse degli italiani per i servizi online, che, unitamente alla leadership nelle applicazioni della telefonia mobile, evidenzia le grandi potenzialità di sviluppo per la diffusione della banda larga. E, soprattutto, sottolinea che esiste già una domanda definita ed espressa di servizi evoluti». È fondamentale dunque – è l’invito di Calabrò – «superare una logica di compartimentazione con interventi che non rispondono a una visione d’insieme; ma è opportuno anche superare l’approccio attendista secondo cui prima si creano le condizioni della domanda e poi si investe in nuovi servizi e infrastrutture. Per le nuove tecnologie, i percorsi di creazione e stimolo di domanda e offerta vanno di pari passo e ci sono fin d’ora le premesse per attuare quella svolta digitale che risulta determinante per la ripresa economica e di cui il Paese ha bisogno per protendersi nel futuro». Il primato dell’Italia che chiacchiera su Facebook più di altri e si lascia affascinare dal telefonino di ultima generazione, deve fare i conti dunque con la reale forza innovativa del Paese. E questa non si misura certo con social network e smartphone.