UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ivrea: festa per la “Giornata di Avvenire”

«Voce critica, controcorrente, scomoda»: parla così di «Avvenire», Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea nel suo saluto in occasione della Giornata del quotidiano cattolico che si è tenuta ieri nella diocesi eporediese.
15 Febbraio 2010
«Voce critica, controcorrente, scomoda»: parla così di «Avvenire», Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea nel suo saluto in occasione della Giornata del quotidiano cattolico che si è tenuta ieri nella diocesi eporediese.
  «Non è difficile capire da che parte sta il quotidiano dei cattolici italiani – scrive Miglio –: dalla parte di tutti coloro che raramente trovano spazio sugli altri media; dalla parte dell’uomo e della sua dignità inalienabile; dalla parte della difesa della vita umana, dalla parte dei popoli che quasi mai vengono alla ribalta e dei conflitti dimenticati; dalla parte di quanti lavorano e faticano sinceramente per il bene comune, cioè il bene di ogni uomo e di tutto l’uomo, senza lasciarsi strumentalizzare da interessi di parte. Avvenire non è un giornale 'contro' ma un giornale 'per'». Ecco perchè spesso diventa una voce «impegnativa e scomoda».
  Possiamo accontentarci di ricevere le notizie sulla vita e sulla voce della Chiesa «sempre e solo attraverso la mediazione di chi ha già dimostrato di non avere nessun interesse per la missione della Chiesa stessa?», chiede ancora il vescovo di Ivrea. «Possiamo costruire una cultura ispirata e animata dal messaggio cristiano senza il confronto e lo scambio con le Chiese e i fratelli di fede?». Ecco due buoni motivi – è l’auspicio di Miglio –, per incentivare una sempre maggiore «diffusione del nostro quotidiano».

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