UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Jobel: missione nell’etere

L’hanno chiamata Jobel, come la matrice ebraica della parola Giubileo che la Chiesa sta vivendo. A Cosenza è il nome della radio dell’arcidiocesi, erede della storica emittente parrocchiale Alto Savuto di Parenti. È un nuovo e importante mezzo di comunicazione sociale assieme al settimanale Parola di vita che da nove anni dà voce a chi […]
5 Luglio 2016

L’hanno chiamata Jobel, come la matrice ebraica della parola Giubileo che la Chiesa sta vivendo. A Cosenza è il nome della radio dell’arcidiocesi, erede della storica emittente parrocchiale Alto Savuto di Parenti. È un nuovo e importante mezzo di comunicazione sociale assieme al settimanale Parola di vita che da nove anni dà voce a chi non ce l’ha e accende i riflettori su storie e angoli sui quali normalmente restano spenti.

Don Enzo Gabrieli, direttore del periodico e ora pure della radio, è il primo collaboratore d’un gruppo di giovani che con passione rende un servizio fondamentale pure alla vita pastorale della Chiesa particolare di Cosenza-Bisignano. Radio Jobel ha gli studi a Mendicino, alle porte di Cosenza, in locali messi a disposizione dal santuario diocesano Santa Maria dove ha trovato casa pure la redazione di Parola di vita. Inoltre fa parte del network InBlu, il circuito della Conferenza episcopale italiana che sostiene le emittenti comunitarie ecclesiali.

Il vescovo Francesco Nolè ha sostenuto il recupero di questa voce diocesana, nel ricordo del sacerdote pioniere don Mario Vizza che nei primi anni ’70, da Parenti, riuscì a superare le colline del Savuto proprio grazie alla radio. I ragazzi coinvolti nella redazione possono contare sull’impegno gomito a gomito d’alcuni giovani sacerdoti (don Mario, don Andrea e padre Massimo dei Passionisti) coordinati dal direttore. Assieme stanno costruendo un palinsesto per il rilancio di questo strumento d’evangelizzazione che s’integrerà con il settimanale cartaceo e online, con i social diocesani. «Come il giornale, la radio è un avamposto di missione – spiega don Gabrieli – uno strumento per far conoscere e amare Gesù, ascoltare il territorio, raccontare il bene, mettersi in ricerca per un’esperienza d’evangelizzazione, ponendosi con passione e meraviglia come primi apostoli che da tutti i tetti del mondo, in tutte le piazze, hanno fatto echeggiare la buona notizia del Vangelo di Gesù. Dobbiamo provare ancora di più a dare spazio a chi, ultimo, povero ed escluso, non trova spazio per far udire la sua voce in questa giungla di voci dell’era crossmediale». Jobel Radio si occuperà di tutto, sempre con occhio attento al bene comune e ai dimenticati. Oltre alle dirette dagli studi, si lavora su una radio in uscita, capace di muoversi tra la gente e trasmettere dal territorio grazie a una regia mobile esterna.

da Avvenire del 5 luglio 2016, pag. 15