La Bibbia piace ai ragazzi, se esplorata con le nuove tecnologie: lo dimostrano i dati sulla diffusione del progetto 'Bibbia educational' in 496 scuole medie e superiori di Roma, Milano e Genova, soprattutto statali, raggiungendo in un triennio circa 100 mila studenti. Numeri snocciolati ieri alla Sala stampa estera da Carlo Fuscagni, presidente della Fondazione Cor (Comunicazioni, opinioni, ricerche), che ha presentato il terzo anno dell’iniziativa ideata dal professor Pasquale Troìa, convinto che la scuola abbia bisogno di «testimoni, professionisti e di ottimi strumenti».
Agli istituti scolastici vengono inviati gratuitamente 14 dvd con le fiction sui personaggi della Bibbia, realizzati «molto accuratamente », ha rilevato Ettore Bernabei, presidente onorario della produttrice Lux Vide. I film sono accompagnati da 14 cd-rom che contengono un sussidio per approfondire la conoscenza biblica nei suoi riferimenti storico-geografici, archeologici e artistici, «in una visione interreligiosa e interculturale», ha spiegato Troìa. E di questa prospettiva dialogica si sente l’urgenza, anche dopo le polemiche per la sentenza della Corte europea di Strasburgo sulla presenza del crocifisso nelle aule. «Solo se si ha un’identità forte si può dialogare con altre identità forti: il dialogo si fa nel rispetto reciproco, non a colpi di decreti e di proclami», ha osservato Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo che ha finanziato il progetto, «sperando che si diffonda in tutte le scuole italiane, anzi, che divenga europeo ». Anche il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza ha auspicato una maggiore capillarità di 'Bibbia educational': «Mi auguro che venga esportato in tutto il Paese, perché la Bibbia è il patrimonio dell’umanità più importante dal punto di vista religioso, linguistico e culturale. Forse il ministero ha fatto troppo poco per sostenere l’iniziativa », ha confidato il sottosegretario, impegnandosi personalmente «perché si passi da un appoggio morale - quello del patrocinio - a un apporto propositivo». E sulle polemiche per il crocifisso, Pizza ha definito «assurda » la posizione espressa da Strasburgo.
La Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata con la sua sentenza qualche giorno fa, «quindi tre anni dopo il lancio di Bibbia educational, che si pone come realtà propositiva e non reattiva», ha fatto notare Joaquin Navarro- Valls, ex direttore della Sala stampa vaticana, ricordando che la Bibbia «è il libro più stampato al mondo e probabilmente più letto». Un testo che parla a cristiani e non, visto che ha suscitato anche «la curiosità delle famiglie di studenti appartenenti ad altre religioni», ha fatto notare Fuscagni.
(da Avvenire del 17 novembre 2009, pag. 13)